La travolgente vittoria su Milano è servita alla Scandone per mettere da parte le brutte notizie e trascorrere con maggiore serenità la pausa natalizia. L’addio di Pecile è ormai dietro l’angolo, la Spagna e Valladolid lo attendono a braccia aperta. Non è un caso che domenica sera al palazzetto erano presenti il padre del giocatore e la procuratrice Myra Polio, giunta in Irpinia per definire gli ultimi dettagli. Ormai è quasi certo l’arrivo di Milt Palacio nonostante la prova eccellente di Brent Darby, che contro l’Armani Jeans ha sfoderato una prestazione superba. Avellino insegue poi un italiano che possa uscire dalla panchina. Sono stati chiesti alla Fortitudo Bologna sia Fultz che Cavaliero, ma al momento Martinelli non sembra essere disposto a privarsi dei due giocatori. Sanfilippo e Gresta saranno nuovamente costretti a rivoluzionare la squadra costruita in estate. Superstiti del team pensato ad agosto saranno Rossetti, Maioli, Curry, Strong e Jamison, Bryan . Vengono meno Pecile, Darby, Capel, Zanelli, tre dei pilastri sui quali la squadra era stata costruita. Peccato davvero, perché inserire i nuovi arrivi non è certo facile. Lo sa bene Boniciolli, che in tutti i modi ha cercato di trattenere Pecile ad Avellino. Forse il coach triestino è ancora più rammaricato perché è stato lui a volere assolutamente Pecile e a spingerlo ad indossare la maglia biancoverde, ed ora si sente tradito. Eh sì, perché se il play della Nazionale fosse rimasto non ci sarebbe stato bisogno di ricorrere a Palacio. L’ambientamento di un giocatore americano alla prima esperienza in Europa, per di più se arriva dalla NBA, non è mai facile. “Sono rammaricato – dichiara l’head coach avellinese – speravo, nonostante sia un pessimista di natura, che sinceramente qualcuno potesse cambiare idea, potesse tornare sui suoi passi. Avere maggiore riconoscenza e rispetto per una piazza che lo ha ospitato che gli ha mostrato tanto affetto. Purtroppo non è stato così. Anche questa volta i piccoli interessi personali il danaro hanno prevalso sul buon senso. Dovremmo rimboccarci le maniche, come del resto abbiamo fatto fino ad ora, sperando che i nuovi che arriveranno riusciranno ad essere decisivi ed importanti per la squadra”. Nelle parole del coach c’è tutta l’amarezza per non aver potuto avere a disposizione l’intero roster al completo dall’inizio di questo campionato. Aver fatto solo 8 punti con questa squadra è davvero un peccato. La Scandone in queste dodici giornate, ad eccezione di due gare perse male contro Capo d’Orlando e Treviso, le altre le ha giocate alle grande contro tutti. Sono stati poi gli episodi, la sfortuna gli errori ed in alcuni casi scelte arbitrali discutibili a condannare gli uomini in maglia biancoverde. Ma non si deve piangere per ciò che poteva essere e che alla fine non è stato. Il campionato è ancora lungo e la classifica è molto corta. Sanfilippo ha pienamente ragione quando dice: “Peccato aver solo otto punti. Con tutto l’organico a disposizione saremmo stati in corsa per le final-eight di coppa Italia. Un piccolo sfizio che ci saremmo potuti togliere”. Avellino è vero cambierà molto, ma deve essere anche cosciente di avere trovato un nuovo leader, un condottiero silenzioso, Ramel Curry. Il talento di New York alla sua prima esperienza in un campionato europeo sta facendo letteralmente sfracelli. Nelle ultime 5 gare ha messo a segno: 12 punti con Scafati, 30 con Teramo, 28 con a Treviso, 17 con Bologna 32 con Milano. Un totale di 119 punti e una media di 23.8 punti per gara. Ma anche rimbalzi, assist e tanti falli subiti. Insomma un giocatore totale. Boniciolli dovrà partire dal talento dell’americano e dal resto della squadra per portare alla salvezza la sua Scandone.(di Giovanni La Rosa)
Redazione Irpinia
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