Addeo in missione a Perugia per portare nel Vallo anche la “tonda francescana”

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AVELLINO- Missione a Perugia per salvare la produzione di nocciole in Irpinia. Quella che il sindaco di Marzano di Nola Franco Addeo, che con il sostegno della Provincia e l’intesa con i sindaci di Domicella, Antonio Corbisiero e Pago Vallo Lauro Antonio Mercogliano ha avviato i campi sperimentali per nuove colture di nocciolo, per combattere la crisi in termini qualitativi e anche quantitativi. Insieme al sindaco di Marzano anche Giampaolo Rubinaccio, coordinatore di Ortofrutta Italia e componente del tavolo ministeriale per la frutta in guscio. Al centro della missione c’è la “Tonda Francescana” e il lavoro che la professoressa Farinelli da anni il gruppo coordinato dalla docente di Agraria, responsabile delle nuove metodologie di coltivazione del nocciolo e in particolare della “Tonda Francescana”.

LA CRISI CORILICOLA
La Provincia di Avellino produce il 14% delle nocciole sul territorio nazionale. Un trend in calo soprattutto negli ultimi anni. Il progetto sperimentale tra i tre comuni del Vallo di Lauro (Marzano- Pago e Domicella) e finanziato dalla Provincia di Avellino ha innanzitutto analizzato i motivi della crisi del comparto. E nella Relazione Generale del progetto esecutivo relativa al I° Lotto del “Progetto di Sviluppo strategico sperimentale nel comparto agricolo di Avellino” sono evidenziati proprio tutti i maggiori motivi e le cause alla base della crisi. In particolare: “Cosi come da trend nazionale. anche in questo contesto territoriale si è registrata una carenza di produzione negli ultimi tre anni, le cui cause sono riscontrabili principalmente nella vetusta’ degli impianti; la maggior parte dei nocelleti coltivati nel Vallo di Lauro ha raggiunto ormai una vita media di circa 70 anni che è più del doppio della vita media di piena produzione che
non dovrebbe superare i 30-35 anni.
Oltre a detta vita media molto avanzata, ad aggravare la scarsa produzione c’e’ l’andamento anomalo delle condizioni
e l’aggressione degli insetti nocivi (in particolare della cimice asiatica) nonché dal cosidetto oidio turco (una specie fungina); a questo si aggiunge in particolare anche l’abbandono di molte aree tradizionalmente produttive”.
Una condizione che risulta dunque ” molto preoccupante”. Anche se le qualità prodotte, ovvero Mortarella, San Giovanni e Tonda Camponica) siano molto apprezzate, soprattutto dall’industria dolciaria.

I CAMPI SPERIMENTALI
Cosa prevede il progetto dei campi sperimentali? Una serie di iniziative che riguarderanno i terreni comunali. A partire dalla realizzazione di un pozzo per il prelievo della risorsa idrica; l’ estirpazione dei vecchi nocelleti con la ripiantumazione di nuovi impianti; la realizzazione di un impianto di irrigazione. Il progetto sperimentale infatti prevede in primis estirpare i vecchi nocelleti con nuovi impianti specializzati della varietà “”Mortarella”. di Avellino, varietà di nocciola più diffusa in zona in quanto adatta alla condizioni microclimatiche e alla composizione chimica dei terreni di questa porzione di territorio del territorio irpino. Per questo motivo e’ prevista la “lavorazione di circa 5 ettari di terreno di proprietà comunale nei quali ci saranno gli interventi di ripiantumazione” e, inoltre “per far fronte alle avverse condizioniclimatiche che hannocondizionato la produzione degli ultimi anni. si prevede la realizzazione di impianti di irrigazione interrati a partire dalla realizzazione di un pozzo”. Nei tre campi sperimentali, tutti di 4000 mq (un moggio come si usa indicare nella zona) saranno impiantate tre diverse varietà di nocciola. Nel campo sperimentale di Marzano di Nola saranno piantumate varietà di “Tonda Francescana”, quella per cui il sindaco di Marzano di Nola Franco Addeo si è recato a Perugia. Nel campo sperimentale di Domicella, sempre di 4000 metri quadrati ci sarà la Coryllus Avellana, nel campo sperimentale di Pago Vallo Lauro invece la “Tonda Camponica”. Oltre ai tre campi sprrimentali da 4000 metri ci sara’ anche un campo naturale di 12.000 mq per la “Mortarella”.