Per fronteggiare la crisi idrica con soluzioni durature che pongano fine alle continue emergenze ed alle perdite delle reti, razionalizzando l’utilizzo della risorsa, si è tenuto a Roma un incontro tra il presidente dell’Alto Calore Servizi, Raffaello De Stefano e il Sottosegretario Erasmo D’Angelis, che detiene le deleghe nel settore delle infrastrutture idriche: dalle dighe alla depurazione. Alla riunione hanno partecipato i deputati Luigi Famiglietti e Umberto Del Basso De Caro.
Scopo dell’incontro, definire il percorso per ottenere il finanziamento dei progetti redatti dall’Acs spa e dall’Ato 1 ‘Calore Irpino’ – competente per il bacino unico delle province di Avellino e Benevento – per la riqualificazione e ristrutturazione delle reti e degli impianti idrici sull’intero territorio.
La riunione, definita “produttiva” dai partecipanti, ha inaugurato una stagione di dialogo tra il maggiore gestore del servizio idrico in Irpinia e Sannio e il governo Letta, strada obbligata per salvaguardare e tutelare il patrimonio sorgentizio e fluviale delle due province.
L’Acs ha cercato e trovato un interlocutore nel Ministero delle Infrastrutture, stante il perdurante silenzio della Regione Campania ai ripetuti appelli lanciati dalle istituzioni e dalle autorità locali. “In questi anni – ha sottolineato il presidente De Stefano – nonostante siano stati trasmessi dati inequivocabili sul rischio concreto di un irreversibile depauperamento della risorsa, per effetto in particolare dell’altissima incidenza delle perdite che le obsolete infrastrutture idriche causano su tutto il territorio, l’unica opera finanziata risulta il raddoppio del valico idrico di Caposele, la ormai cantierata galleria ‘Pavoncelli bis’, cioé un inutile canale di trasferimento fuori regione dell’acqua irpina. E mentre l’esecutivo regionale ha continuato con ostinazione ad ignorare l’allarme sullo stato dei corpi idrici e dei fiumi in Irpinia e Sannio, ma anche i rapporti sulle carenze depurative e fognarie, ben rappresentate nel piano d’ambito approvato dalla assemblea dell’Ato – ha spiegato De Stefano – l’utenza delle province di Avellino e Benevento viene vessata da un regime tariffario iniquo, conseguentemente penalizzante per i gestori operanti nei territori che forniscono l’acqua, favorendo con parametri decisamente meno onerosi chi basa il fabbisogno dei propri ambiti sulle sorgenti irpine e sannite, come l’Acquedotto Pugliese e l’Arin”.
De Stefano e D’Angelis, già presidente della toscana Pubbliacqua, hanno approfondito anche alcuni aspetti normativi relativi al riordino del settore idrico. In questo senso, è emersa la necessità di un riassetto nel bacino idrografico meridionale, premessa per un piano di ristrutturazione delle reti nel Mezzogiorno d’Italia, rispetto ad interventi spot, che non hanno portato negli anni alcun beneficio.
La riunione tenuta a Roma può rappresentare un primo passo verso lo sblocco delle risorse finanziarie necessarie ad ammodernare e rinnovare reti e impianti, mentre il presidente dell’Alto Calore Servizi di concerto con il commissario dell’Ato solleciteranno ancora il governatore della Campania Caldoro, anche per l’attivazione della Conferenza Stato-Regioni su tutti i temi riguardanti le province di Avellino e Benevento.
A settembre ci sarà un nuovo incontro con il Sottosegretario D’Angelis, preludio alla definizione di una mirata strategia coordinata tra il territorio irpino- sannita e il Ministero delle Infrastrutture.
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