“In un momento storico emergenziale la tutela e la gestione responsabile delle risorse idriche diventa più che mai priorità nella prospettiva di un mondo post pandemia inclusivo e sostenibile, segnatamente nella sfida della transazione ecologica”.
Così il Sottosegretario all’Interno, Carlo Sibilia, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, istituita nel 1992 delle Nazioni Unite, prevista all’interno delle direttive dell’agenda 21.
“Una ricorrenza- dice Sibilia- che serve a ribadire che tutti hanno diritto all’acqua perché l’acqua è elemento essenziale per la vita. L’Irpinia possiede sorgenti storiche che vanno tutelate e ne va preservata la gestione pubblica, più volte messa in discussione -prosegue l’esponente di Governo- Le acque della provincia di Avellino sono vitali per la Campania, la Puglia, la Basilicata, sia per uso potabile che per uso irriguo. I principali acquedotti del Mezzogiorno sono alimentati dalle sorgenti irpine di Caposele, Cassano Irpino, Montella, Serino, Terminio meridionale.
Soltanto dal Terminio e dal Cervialto (120Km2), monti irpini dei Picentini, fuoriescono in media annua 15.000 litri di acqua al secondo. Per questo va rilanciata una nuova governance in grado di armonizzare i vari bisogni collegati all’acqua, vale a dire quelli derivanti dai settori agricolo, urbano e industriale con quelli dell’inquinamento. Questo approccio è fondamentale, come ha detto il Ministro Cingolani, se vogliamo perseguire una inclusiva transizione ecologica, come indicato dal sesto obiettivo dell’Agenda 2030”.
“Il Governo resta a disposizione dell’Irpinia- aggiunge Sibilia- come già fatto in occasione dell’ultimo rischio di fallimento dell’Alto Calore. L’azienda idrica irpino-sannita è beneficiaria di un mutuo dalla Cassa Depositi e Prestiti nella formulazione del piano di ricapitalizzazione approvato successivamente dai sindaci. L’attenzione resta alta anche sul famoso riordino degli accordi idrici in Campania, che puntavano a sfavorire Alto Calore rispetto a Acquedotto Pugliese e Gesesa. L’unico modo di raggiungere lo scopo è quello di lavorare in sinergia a tutti i livelli istituzionali ritrovando il senso di comunità intorno alla tutela del bene comune.
Le riforme e gli investimenti previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che l’Italia deve presentare alla Commissione europea nell’ambito del Next Generation EU – conclude Sibilia- pongono grande attenzione alla tutela della risorsa idrica: riordino, snellimento e ottimizzazione del quadro normativo attuativo legato agli interventi nel settore idrico, ammodernamento ed efficienza delle reti di distribuzione idrica e interventi nel settore della depurazione e delle reti fognarie”.