Acp, Fierro contro i sindaci Pd: “Si stanno giocando ‘le cervella’”

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Avellino – L’assemblea dei soci dell’Alto Calore Patrimonio ha ratificato in mattinata le dimissioni del presidente del suo CdA, Lucio Fierro, dimissioni peraltro annunciate dallo stesso ormai da un anno. Ma sull’approvazione del bilancio è passata la proposta avanzata da Giovanni Ianniciello (primo cittadino di Grottaminarda), per conto dei sindaci del Pd, di rinvio della discussione e – conseguentemente – degli altri punti all’ordine del giorno (che prevedevano, tra i vari, anche la nomina del nuovo presidente, ndr), scatenando così la ‘pacata’ disapprovazione di Fierro che, a margine dei lavori assembleari, non ha voluto commentare più apertamente l’esito della seduta se non palesando il suo stato d’animo affermando, lontano da microfoni e taccuini, “… questo (il Pd, ndr) è un partito che si sta giocando le cervella”.

ACQUA BENE PUBBLICO – Al di là della discussione sullo strumento contabile, il primo punto all’ordine della seduta di oggi vedeva la relazione del presidente dell’Acp sugli indirizzi strategici, documento già proposto diversi mesi fa e sintetizzato da Fierro secondo tre direttrici: scelta tra gestione pubblica o privata dell’acqua, riassetto delle aziende e proprietà pubblica della rete. “Il servizio idrico integrato (Sii) – ha riferito Fierro – va concepito come privo di rilevanza economica e in quanto tale non può diventare merce regolata e gestita dalle convenienze del profitto. Questo a maggior ragione in un territorio dove l’acqua rappresenta una risorsa fondamentale. Pertanto tutti i livelli istituzionali competenti, Ato, Regione, dovranno assumere con urgenza i provvedimenti necessari per rimuovere l’attuale incertezza e deliberare nel breve termine l’affidamento del Sii a favore della Spa Alto Calore Servizi, scelta più giusta persino sul versante della trasparenza, dell’efficacia e dell’efficienza nella gestione del servizio. Soltanto quando interverrà l’affidamento del Sii in via definitiva all’Acs, la Patrimoniale non avrà più ragion d’essere come soggetto autonomo, e l’Acs potrà riunificate nel suo seno anche la proprietà e la gestione delle reti attraverso la fusione per incorporazione dell’Acp stessa. Altrimenti, la Patrimoniale servirebbe per preservare la proprietà pubblica delle reti dalla remota possibilità di privatizzazione del Sii per quanto parziale possa essere”. Il documento è stato approvato dall’assemblea.

LE RAGIONI DELLE DIMISSIONI – Si è passato, poi, alla discussione sulle dimissioni di Fierro da presidente dell’Acp: “Sono dimissionario da quasi un anno e le dimissioni scaturiscono da due ragioni – ha spiegato – la prima personale, in quanto considero conclusa quest’esperienza. L’altra perché, sgombrando il campo dalla mia presenza, si sbaracca ogni illazione e confusione su personalismi che avrebbero caratterizzato la querelle sulle due aziende”.

SCONTRO SUL BILANCIO – Sui successivi punti e sul bilancio in particolare, il sindaco Ianniciello ha invocato, in nome della pubblicizzazione del bene acqua, “… il superamento degli schieramenti partitici” e il rinvio delle discussioni ad un successiva assemblea interistituzionale tra sindaci, facendo riferimento anche a quanto accaduto settimane fa nell’assemblea dei soci della Servizi (quando non fu approvato il bilancio per il voto contrario dei sindaci del centrodestra).
Sul punto, Fierro ha precisato: “Sono diversi anni che i bilanci dell’Acs dell’Acp sono difformi perché è in atto una contestazione sull’ammontare del canone. Questo bilancio è però la fotografia dello stato dell’arte e non può che essere così. Il CdA della Patrimonio è stato rispettoso delle leggi, delle normative, e dello stato delle cose”. Ma ad avere la meglio – nonostante la non ostilità dello schieramento di centrodestra – è stata la proposta di aggiornamento dell’intera assemblea. Adesso, il componente anziano del CdA, Costantino Severino, sarà chiamato a convocare la nuova seduta mentre è da attendersi una nuova frattura all’interno della formazione di via Tagliamento.

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