Il 27 febbraio è il termine ultimo per la presentazione delle liste che concorreranno alla battaglia delle elezioni regionali.
I partiti lavorano sul filo del rasoio per assestare alleanze e mettere a punto accordi da definire entro quella data.
Il quadro appare ancora confusionario, sono sempre le ‘ultime ore’ infatti a schiarire orizzonti annebbiati. Ma molto, forse troppo, sembra dipendere dall’incognita dell’accordo Pdl-Udc. I proclami non mancano eppure la gestazione appare più complicata del previsto.
Tuttavia a facilitare l’analisi interviene Pierferdinando Casini che, seppur non in modo esplicito e diretto, esclude la possibilità di concludere una trattativa con il centrosinistra. Da qui una scelta ‘obbligata’.
“Sono deluso dal Pd – ha dichiarato il leader dello scudocrociato in una intervista rilasciata a Libero- Non è un’area di riformismo capace di imporsi, ma un partito debole, con molte contraddizioni e problemi interni. Bersani è affidabile ma c’è molta gente che rema contro e finisce per compromettere la linea della segreteria. I suoi peggiori nemici li vedo più dentro che fuori”. Ed ancora: “Alle regionali mi turo il naso ma col Pd mai più alleanze”, spiegando che quella che è stata ribattezzata ‘politica dei due forni’ è necessaria a garantire “l’indipendenza” dell’Udc. Poi un avvertimento: “Dopo le regionali non c’è possibilità di alleanza né con il Pd né con il Pdl. E’ l’unico modo per garantire la nostra indipendenza e la nostra libertà rispetto a chi vorrebbe soggiogarci o arruolarci”.
Non è la prima volta che l’opinione pubblica si trova di fronte a posizioni di questo tipo. Si ‘boccia’ la politica del Pd ma nello stesso tempo non si arriva ad un definitivo nero su bianco con il Pdl. Eppure il tempo è agli sgoccioli e le prossime ore potrebbero essere foriere più che di novità di… ‘ovvietà’.
Redazione Irpinia
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