AC Patrimonio – Fierro: “Una cassaforte per i beni di famiglia”

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Un ente alla ricerca di una dimensione. L’Alto Calore Patrimonio, secondo il suo presidente Lucio Fierro, altro non è diventato che una cassaforte per custodire i beni di famiglia piuttosto che essere chiamato a compiere una propria missione.
E mentre la società si proietta verso la gestione della frazione umida dei rifiuti oltre che alla depurazione dei reflui fognari, così come verso la produzione di energia da fonti rinnovabili, la Servizi chiede 500 milioni di euro per ristrutturare le reti. Insomma l’ente, nato dallo sdoppiamento del consorzio Alto Calore che ha in gestione proprio le reti e le infrastrutture per captare l’acqua, vive un momento di defaillance. Tanto che il suo presidente ha ritenuto opportuno convocare per il prossimo 12 dicembre un’assemblea straordinaria dei soci. Durante l’assise i sindaci saranno chiamati a decidere le sorti future dell’Alto Calore patrimonio altrimenti, come Fierro ha chiarito, “è meglio andare a casa”.
“In questi anni – ha spiegato – abbiamo lavorato per dare un senso a questa società. Le incertezze che ci caratterizzano devono essere risolte dai soci, cioè dai sindaci che partecipano alla gestione e a cui tocca individuarne le sorti. Andare avanti in questa direzione, senza alcuno scopo, non ha alcun senso”.
Poco idilliaci anche i rapporti con il settore Servizi che sembra abbia avocato a sé tutti i compiti di gestione relegando in un angolo la società gemella. Un problema di natura strutturale nato, probabilmente, in concomitanza con lo sdoppiamento: “Viviamo rapporti difficili – ha continuato Fierro – C’è stato un equivoco di fondo nella costruzione delle due società e all’epoca non sono state chiarite le sostanziali competenze. In questo modo la Patrimonio altro non è diventata che il luogo di posteggio delle proprietà dell’ente”. Insomma, anche l’Alto Calore patrimonio sembra assumere l’ingrato ruolo di ‘personaggio in cerca d’autore’: un ruolo che potrà essere stravolto solo dalla determinazione dei soci. Non resta che attendere l’assemblea.

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