Atripalda – La politica territoriale e la promozione del territorio protagonista a Terra Mia, attraverso l’interessante convegno sul tema “Il ruolo della politica nello sviluppo e nella promozione del sistema territorio irpino”, a cura dell’associazione “Terra Mia” moderato da Paolo De Cristofaro, collaboratore Campania Gambero Rosso Editore. Presenti la presidente della Provincia di Avellino Alberta De Simone, il presidente dell’Ente Provinciale del Turismo Santino Barile, il presidente della Comunità Montana Terminio Cervialto, Nicola Di Iorio, e il direttore dell’Ersac di Avellino Aldo Ferrantino.
Lo sviluppo del territorio oggi parte dal basso, ma non è sempre stato così. “Le aree del Mezzogiorno – ha affermato la presidente De Simone – hanno vissuto decenni in cui la politica veniva calata dall’alto, anni in cui nacquero le cattedrali nel deserto e che finirono solo con gli anni ’90, quando si cominciò a dire che lo sviluppo andava capovolto e bisognava partire dal basso, restituendo fiducia agli amministratori e ai politici del Mezzogiorno. Da poco più di dieci anni siamo chiamati alla prova e l’Irpinia sta rispondendo decisamente bene. Ci preoccupa oggi il tentativo della Regione di creare un sistema centralistico regionale, che sarebbe quasi un ritorno alla vecchia politica”.
Se per tanti anni l’Irpinia ha visto braccia e cervelli andare via, oggi non è più così, come ha sottolineato il presidente Di Iorio. “Piuttosto oggi celebriamo questa provincia come quella delle eccellenze e allora cosa ci manca rispetto alle province di Cuneo e di Siena, che come noi hanno tre vini Docg sul territorio? La realtà è che manca un sistema Irpinia, ci sono grandi prodotti ma non c’è ancora stato quel salto necessario tra qualità del prodotto e qualità di sistema. Questo si può raggiungere solo se la politica della pianificazione riesce a creare il contesto in cui l’imprenditoria cresca e prosperi, ed è per questo che va fatto appello alla politica ma anche all’imprenditoria, affinché cresca insieme alla pubblica amministrazione”.
Punta i riflettori sul tentativo di centralismo regionale anche il presidente Barile, secondo cui questa “dura realtà che ci investirà a breve» è riscontrabile anche nel nuovo Piano Territoriale Regione, «in cui non c’è flessibilità e in cui viene vanificata l’intersezione dell’Irpinia nel collegamento tra Napoli e Bari, così come non c’è quell’auspicato rafforzamento ferroviario né il potenziamento autostradale sulla dorsale appenninica. Sono storture che pregiudicano lo sviluppo del territorio».
Ancora una volta la necessità sembra essere quella della creazione dell’auspicato “marchio Irpinia”.
“Solo attraverso una caratterizzazione – ha affermato la presidente De Simone – la provincia di Avellino può crescere. Bisogna scegliere una carta d’identità e la nostra è rappresentata dai vini di altissima qualità che si uniscono alla qualità della terra”. “L’enogastronomia – ha sottolineato Barile – è sicuramente un tassello importante di un mosaico più ampio in cui vanno utilizzati i grandi attrattori della Campania agganciandoci in maniera non passiva ma propositiva”. Fondamentale l’impegno di ciascun attore presente sul territorio, come ha sottolineato il direttore Ferrantino. “L’azione di valorizzazione oggi la fanno tutti, a partire dalle Pro loco.
Non dimentichiamo che i nostri prodotti vanno sui mercati internazionali, ma come livello di conoscenza del territorio a cui appartengono siamo al 18esimo posto per il Taurasi Docg così come per i bianchi. Ci ritroviamo a combattere contro il mercato globale a costo minimo e dobbiamo attrezzarci per questo”.