Aste Ok bis, battaglia in aula sulla parti civili: alcuni imputati verso l’abbreviato

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Woodcock

AVELLINO- Sos Impresa rinnova la richiesta di costituzione di parte civile nel processo bis per Aste Ok insieme ad una serie di altre parti offese nel procedimento, ma scatta una vera e propria questione per estromettere l’associazione antiracket e gli altri dall’eventuale processo bis. Questa mattina, l’avvocato Francesco Pugliese, che aveva gia’ seguito per Sos Impresa la lunga istruttoria dibattimentale davanti al collegio presieduto dal giudice Roberto Melone, conclusasi con un’ordinanza di remissione degli atti, perche’ come noto il presunto “clan delle aste” sarebbe stato un’ associazione a delinquere di stampo camorristico autonoma rispetto al Nuovo Clan Partenio, ha rinnovato davanti al Gup del Tribunale di Napoli Chiara Bardi la richiesta dell’Associazione Antiracket SOS Impresa Avellino di costituzione di Parte Civile nel processo eventuale per cui il Gup dovrà decidere. Quella di Sos Impresa e’ una delle richieste di parte civile nell’udienza a carico del gruppo criminale accusato di aver condizionato per anni il mercato delle aste pubbliche nella provincia di Avellino, configurando un’associazione camorristica autonoma, per cui il pm antimafia Henry John Woodcock ha chiesto il rinvio a giudizio.

“Questo atto giudiziario segna l’inizio di una nuova fase del processo- come si legge in una nota di Sos Impresa- resosi necessario a seguito della conclusione delle indagini preliminari e dell’ordinanza-sentenza del Tribunale di Avellino del 2024. Tale provvedimento aveva infatti evidenziato la necessità di scindere la posizione di questo gruppo dal Nuovo Clan Partenio, riconoscendo l’esistenza di una distinta e indipendente entità criminale dedita a reati di stampo camorristico.SOS Avellino a Fianco delle VittimeL’Associazione antiracket SOS Avellino, da tempo impegnata nel monitoraggio e nel contrasto dei fenomeni criminali che danneggiano imprenditori e privati – in particolare l’usura, il racket e ogni azione in contrasto con la libertà di iniziativa economica e imprenditoriale in Irpinia – ha formalizzato la sua costituzione di parte civile nel procedimento con l’Avv. Francesco Saverio Pugliese.La costituzione è motivata dalla missione statutaria dell’Associazione, che persegue finalità di assistenza e supporto delle vittime di tali reati. Attraverso questo atto, SOS Impresa Avellino intende garantire che i diritti e gli interessi della collettività e del tessuto economico sano siano tutelati, portando un segnale forte contro ogni forma di prevaricazione criminale, anche di stampo associativo e camorristico. L’Associazione SOS Impresa Avellino continuerà a seguire con la massima attenzione lo sviluppo del processo, confidando nell’operato della Magistratura per ripristinare la legalità e la trasparenza nel mercato delle aste pubbliche e per assistere concretamente coloro che hanno subito danni da queste attività illecite”.

LE ECCEZIONI DELLA DIFESA SULLE PARTI CIVILI

Nel corso dell’udienza di questa mattina, alcuni difensori hanno eccepito tutte le costituzioni di parte civile. Eccezione, quella formalizzata dagli avvocati Alberico Villani per Armando Aprile, Caterina Migliaccio per Antonio Barone e Roberto Saccomanno per Livia Forte, che riguardano le norme sulla costituzione di parte civile introdotte dalla Legge Cartabia.

GLI INDAGATI

Aprile Armando Pompeo, difeso dall’avvocato Alberico Villani, Barone Antonio, difeso di fiducia dall’avvocato Claudio Botti e dall ‘avvocato Caterina Migliaccio, Dello Russo Carlo, difeso dall’ Gaetano Aufiero, Formisano Gianluca, difeso dall’avvocato Carlo Taormina, Livia Forte, difesa dall’avvocato Roberto Saccomanno e dall’ avvocato Alfonso Furgiuele, del foro di Napoli, Nicola Galdieri, difeso dall’avvocato Gaetano Aufiero e dall’avvocato Claudio Davino, del foro di Napoli. Damiano Genovese, difeso dallavvocato Gerardo Santamaria e dall’avvocato Claudio Mauriello, Pagano Beniamino, difeso dall’avvocato Gaetano Aufiero. Alcuni degli imputati hanno già anticipato la volontà di essere giudicati con il rito abbreviato davanti al Gup.

LE ACCUSE CAMBIANO: UN CLAN AUTONOMO

L’Antimafia di Napoli e nella richiesta di rinvio a giudizio vengono infatti accusati, anche alla luce della sentenza-ordinanza di remissione del Tribunale di Avellino, a vario titolo “di aver promosso, costituito, organizzato e partecipato….nella reciproca consapevolezza dell’ apporto causale fornito da ciascuno di essi fornito e dei reciproci ingiusti vantaggi e profiti ad un associazione di tipo camorristico, operante in Avellino e provincia”. Nello specifico quella “promossa, costituita, diretta e organizzata da Galdieri Nicola, Dello Russo Carlo, Pagano Beniamino, Forte Livia, Aprile Armando Pompeo, Genovese Damiano, Formisano Gianluca e Barone Antonio (ovvero con il concorso esterno degli ultimi due), i quali, avvalendosi tutti della forza di intimidazione del vincolo associativo e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva, hanno dato luogo e hanno partecipato alla suddetta associazione di stampo camorristico promossa, costituita, organizzata e partecipata per commettere, in particolare, un numero indeterminato di delitti di estorsione e di turbata libertà degli incanti (aggravati ex art. 416 bis. I cp), consumati, in modo.specifico, per acquisire e per assumere controllo monopolistico inerente alla gestione illecita delle procedure di esecuzione mmobiliare, principalmente espletate in seno al Tribunale di Avellino”.

LA DECISIONE DEL GUP

Il GUP si è riservato di decidere sull’ammissionedell’Associazione SOS Impresa Avellino quale parte civile e di altre parti civili. La riserva sarà sciolta, insieme alla decisione sull’ammissione di alcuni imputati che hanno richiesto di definire il processo con il rito abbreviato, all’udienza fissata per il 9 gennaio 2026.