Separazione carriere, De Raho (M5S): indebolire la Magistratura e’ un danno grave per la difesa dei cittadini

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AVELLINO- “Una Magistratura debole e’ un danno per il cittadino. Perche’ il cittadino ha solo la Magistratura per difendersi dai soprusi della politica e dagli abusi dei poteri forti”. E’ il vero effetto per i cittadini che per Federico Cafiero De Raho, già Procuratore Nazionale Antimafia, oggi parlamentare del Movimento Cinque Stelle e componente della Commissione Bicamerale Antimafia, avrà la Riforma dell’ordinamento giudiziario voluta dal governo Meloni per la separazione delle carriere e per la nascita dell’Alta Corte Disciplinare. Dividere la Magistratura e’ un danno ed un disegno chiaramente politico per “sottrarsi al controllo di legalità” ha avvertito l’ex magistrato Antimafia, chiudendo un lungo dibattito a più voci, anche favorevoli alla Riforma come quella del presidente della Camera Penale Gaetano Aufiero, ospite dell’evento al Circolo della Stampa organizzato dal Movimento e moderato dal responsabile della Redazione di Avellino de “Il Mattino” Gianni Colucci. La Giustizia divisa e’ un danno. E Cafiero De Raho ha spiegato anche le ragioni di questo disegno politico, partendo proprio dal Consiglio Superiore della Magistratura: “Lei sa benissimo (rivolgendosi ad Aufiero) che il Consiglio Superiore ha due funzioni: ha una funzione di autogoverno e quindi disciplina di volta in volta le esigenze del processo, le esigenze di cause, organizzazione degli uffici del pubblico ministero e dei giudici. L’ altra funzione fondamentale che è quella di autotutela. Quando un domani il Consiglio Superiore della Magistratura sarà solo requirente, si dirà: e’ il solito consiglio superiore autoreferenziale che parla per difendere i suoi appartenenti. Questo è lo scopo. Lo scopo è dividere per poter controllare e per impedire il controllo di legalità. Voi avvocati, che siete la difesa della libertà delle persone, la difesa della legalità, voi che siete dei professionisti così attenti, come fate a non vedere queste cose, che per me sono chiarissime? Le vedo veramente in un mondo talmente chiaro che non riesce a capire come l’altra parte le veda in un modo diverso. E’ evidente quando un domani il Csm non avrà più nemmeno l’esercizio dell’azione disciplinare, o meglio la valutazione e la decisione. Sapete bene che l’azione disciplinare appartiene al Procuratore Generale della Corte di Cassazione e al Ministro della Giustizia. Quindi lo stesso Nordio, quando si lamenta che non vanno le cose, ma perché non fa impugnazione? Ma perché si lamenta sempre? Allora diciamo che la disciplina, è fondamentale. Perché attraverso la sanzione disciplinare si orienta il pubblico ministero, si orienta il giudice. Quando tu attribuisci una sanzione disciplinare ad un maturato perché si è comportato un certo modo, perché ritieni quel comportamento contrario, così come Nordio ha detto in tanti occasioni, quando i magistrati hanno parlato. Per cui un domani Nordio dirà: chiedo l’azione disciplinare. E se quella nuova Corte non applicherà la sanzione diventerà il problema, ma se quella Corte , se la forma in modo tale che possa rispondere esattamente alle aspettative del Ministro della Giustizia, perché è formato tutto o da politici oppure da professionisti che sono stati scelti nell’ambito della rosa individuata dalla politica. Guardate, la differenza sta anche nel capire quello che avviene per i magistrati e capire quello che avviene per gli esponenti della politica che devono andare a comporre. Questi esponenti vengono scelti in una rosa molto piu’ ampia, ma il loro sorteggio è guidato. Diverso invece è il sorteggio per i magistrati. Per quanto riguarda l’Alta Corte di Discplina è costituito da politici da un lato e dall’altro da magistrati della Corte di Cassazione e della Procura Generale della Corte di Cassazione, cioè il livello più alto della magistratura. Non come oggi, dove la commissione disciplinare del Consiglio superiore è costituita da magistrati di merito e magistrati di Cassazione, ma sono quattro. Sono tre magistrati di merito è uno di Cassazione. Lì invece saranno tutti i magistrati della Cassazione, i quali, proprio per la loro età, la loro esperienza avranno un orientamento conservatore E tutto questo sara’ come dire, un ostacolo alle innovazioni”. Un lavoro unitario che viene indebolito: “Guardate che questo è gravissimo, modificare totalmente anche l’organismo di disciplina significa poi orientare i magistrati, anche per quanto riguarda i loro comportamenti, le espressioni della loro attività. Ciò è veramente grave. Quando andiamo a dividere il Consiglio Superiore della Magistratura e’ tanto più grave, perché non consentiamo loro di svolgere un lavoro unitario. Quando sottraiamo il potere disciplinare al Consiglio Superiore , facciamo si che il Csm sia un fantoccio, non esiste più”. Il vero danno e’ causato ai cittadini: “Ma di quale autonomia e indipendenza parlano, nel momento stesso in cui hanno tolto al Csm il potere disciplinare, l’hanno separato, l’hanno diviso, indebolito. Gli attacchi che ci sono oggi, domani, saranno degli attacchi che andranno a segno e condizioneranno il pubblico ministero e il giudice al punto che
il cittadino ne risentirà. La verità è che il cittadino, che ha un solo garante dei propri diritti, la magistratura. Perché l’unica realtà a cui si possono rivolgere i cittadini liberi, che subiscono soprusi dalla politica e dai centri di potere hanno soltanto la Magistratura. Quando la Magistratura e’ debole, non va contro un potere forte. Non ci va perché non sara’ difeso dall’ interno e nemmeno all’esterno. Sara’ attaccato e cominceranno a dire: ma chi me lo fa fare? Ecco quale sarà la conseguenza. Come si fa a non vedere tutto questo? Mi dispiace avvocato Aufiero ( ha detto rivolgendosi al penalista intervenuto prima di lui). Mi dispiace perché anche parlando con le persone in buona fede, non si riesce a vedere cosa c’è dietro”. Cafiero De Raho, al contrario della necessità di non fare del tema un problema politico, ha ribadito invece che “La separazione delle carriere e’ esclusivamente un problema politico. Chi non lo guarda da un punto di vista poljtico, di una politica che si vuole sottrarre al controllo di legalità della magistratura, secondo me non riesce a vedere qual è la realtà”. Aerre