“Ogni candidatura è come la prima volta”. Petracca tenta il tris in Regione

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«Si parte con grande entusiasmo. Ogni candidatura è come la prima volta: c’è la volontà di fare bene, di aiutare il territorio, di proseguire un percorso che porto avanti da dieci anni, accanto agli amministratori locali, vicino alla gente, in mezzo al popolo, presente in ogni comunità. Credo che questa presenza costante in dieci anni — quindi non soltanto nell’ultimo quinquennio — sul territorio di mia competenza, si sia fatta sentire». Così Maurizio Petracca ha presentato la sua candidatura nella lista del Partito Democratico per il collegio irpino alle prossime elezioni regionali della Campania. L’incontro, molto partecipato, si è tenuto in Piazza Libertà, presso il suo Comitato Elettorale. Al suo fianco anche Antonia Caruso e Stefania Di Cecilia, che avevano dato la loro disponibilità a candidarsi nella lista dem ma che, alla fine, non sono state inserite nella corsa. A ricostruire quanto accaduto nei giorni scorsi è lo stesso Petracca: «La direzione provinciale aveva deliberato un’ipotesi di lista che il livello regionale ha successivamente modificato. Antonia Caruso e Stefania Di Cecilia avevano dato la loro disponibilità a candidarsi per il PD. Oggi sono entrambe qui con me a testimoniare la loro vicinanza al partito e la volontà di impegnarsi nella campagna elettorale, forse con ancora più convinzione di prima, anche se non sono state inserite in lista. L’indicazione di Caruso non proveniva solo da me — continua Petracca — ma rappresentava la scelta di una parte ampiamente maggioritaria del partito. C’era una logica chiara anche per le loro candidature. Di Cecilia, esponente di rilievo del partito da molto più tempo di me, avrebbe rappresentato l’area dell’Ufita e dell’Alta Irpinia, mentre la dottoressa Caruso avrebbe dato voce al territorio del Vallo di Lauro-Baianese. Io, avellinese di nascita, completavo il quadro. Quando però si vogliono fare dei giochetti, ognuno trova le proprie soluzioni».

«Io non appartengo ai giochi di palazzo. Sono e resto un uomo libero, a disposizione del partito, nonostante le fibrillazioni e le fantasie di qualcuno. Continuerò a lavorare per il PD finché ci saranno le condizioni e la possibilità di farlo. È ovvio che queste difficoltà non aiutano e, spesso, sono strumentali. Sono e resto a disposizione del partito come uomo libero, e non ho bisogno di balie — rimarca ancora Petracca —. Credo, e non temo smentite, che le narrazioni che arrivano a Roma siano spesso difformi da ciò che accade sui territori. Il segretario regionale Piero De Luca aveva l’esigenza di trovare una sintesi: una sintesi è stata raggiunta, cercando di tenere tutti dentro. Mi auguro che la campagna elettorale possa svolgersi in un clima sereno, nonostante non sia iniziata nelle condizioni migliori». Sulle candidature di Festa e Nargi nel centrodestra, Petracca commenta: «Tutte le candidature del centrodestra di oggi sono persone che in passato hanno militato nel centrosinistra. Io sono entrato nel PD nel 2019, e questi signori allora erano tutti nel PD — ma non votavano mai il PD, se non quando erano candidati. Altri amici e compagni di partito ci camminavano a braccetto. Io, invece, sono stato il fautore della liberazione del Partito Democratico. Se qualcuno immagina di riportarlo a quei tempi, credo che abbia semplicemente sbagliato partito».