AVELLINO- “Ha segnato un’epoca, era un avvocato dalla cima dei capelli alla punta dei piedi e ancora oggi ci si chiede come abbia potuto fare tutto ciò che ha fatto nella vita”. Sono le parole dell’avvocato Franco Coppi, professore emerito di Diritto Penale all’Università “La Sapienza” di Roma, che ha partecipato nel pomeriggio presso il Carcere Borbonico all’iniziativa “Alfredo De Marsico, omaggio dell’Irpinia”, organizzata dall’Associazione “Irpini per l’Irpinia”, Ordine degli Avvocati di Avellino e Provincia di Avellino nel quarantesimo anno dalla morte del docente, avvocato e politico che e’ unanimemente riconosciuto come uno dei giganti dell’eloquenza giuridica del Novecento. Evento che ha registrato il contributo del magistrato Antonio Guerriero, già Procuratore della Repubblica di Frosinone, del direttore di RAI Quirinale Andrea Covotta e del professore di Diritto Amministrativo Franco Scoca. L’incontro è stato moderato dal direttore di Itv Franco Genzale.
Professore Coppi, che cosa resta di De Marsico, uno dei giuristi più importanti del Novecento ? E soprattutto cosa lascia all’Avvocatura?
“Non è facile rispondere, e come probabilmente dirò in seguito in conferenza, Alfredo De Marsico è un territorio sconfinato nel quale ti perdi. Una volta perché guardi all’avvocato, una volta perche’ guardi allo studioso, altre volte allo storico dell’eloquenza. Veramente è un personaggio per cui uno pensa: come ha potuto fare tutto quello che ha fatto nella sua vita. Quindi di regola, di quelle persone che vengono baciate dal destino o dal Padreterno, per chi ci crede, e che segnano un’epoca
In che modo ha segnato un’epoca?
“L’ ha segnata in tutti i campi che ha praticato. Non dimentichiamo l’ Avvocatura, l’ Universita’ , ma anche tutta la sua attività politica fino alla notte del Gran Consiglio.
In tanti si sono chiesti come un giurista liberale come De Marsico, che e’ arrivato a difendere Pasolini potesse aver fatto parte del Gran Consiglio fascista: non sembra una contraddizione?
Avvocato dalla cima dei capelli alla punta dei piedi e l’avvocato difende una causa non è che deve difendere una persona o meno. Di fronte ad un’accusa l’avvocato chiamato ha il dovere, non solo nei confronti del cliente, ma proprio di fronte a sé stesso di verificare se è quella accusa e’ fondata o meno o che si chiami Pasolini o che si chiami pinco pallo.
Pur non chiedendo di fare una valutazione delle probabili intenzioni, secondo voi cosa avrebbe pensato De Marsico dei cambiamenti del mondo della Giustizia oggi?
“Una delle forme di manifestazione del pensiero e’ il silenzio.
Rispetto a un processo che non è più oratoria perché si ricorre diciamo ad abbreviati o sempre meno confronto e spazio all’eloquenza e sempre piu’ alla tecnica, cosa avrebbe pensato il professore?
“Era una persona troppo per non sapersi adeguare. Noi utilizziamo il processo che ci viene dato dalla legislatore, poi c’è chi è capace di adattarsi e chi no. De Marsico sarebbe stato De Marsico anche con il processo attuale”. Aerre






