AVELLINO- “Se dico queste cose e magari qualcuno mi odierà anche per quello che dico, lo faccio semplicemente perché svolgo questo compito e questo ruolo. Mi rendo conto che non posso piacere a tutti ma devo fare innanzitutto i conti con la mia coscienza e rispondere alle persone per bene. Fin quando sarò Procuratore di Avellino, sarò sempre al fianco delle persone per bene”. E’ un impegno chiaro quello che dal palco dell’Eliseo il Procuratore della Repubblica di Avellino Domenico Airoma, che ha chiuso così il suo intervento nel corso dell’incontro di chiusura all’Eliseo dell’iniziativa promossa dal prefetto Rossana Riflesso. Dalla criminalità organizzata alla corruzione, l’unica risposta oltre a quella che garantiranno le istituzioni, a partire dalla Procura e dal lavoro delle forze dell’ordine deve arrivare da tutta la comunità.
LA CORRUZIONE: SPESSO CHI TENTA DI CORROMPERE E’ IMPRESA, PROFESSIONISTA E CITTADINO
“Amicus Plato, sed magis veritas” (sono amico di Platone ma più della verità). Airoma introduce così il passaggio finale del suo intervento, quando riflette sulla criminalità economica finanziaria legata anche all’arrivo di ingenti risorse sul territorio: “Spesso noi gettiamo la croce addosso al pubblico amministratore- ha spiegato il capo dei pm avellinesi- al pubblico funzionario che si lascia corrompere. Non riflettiamo abbastanza sul fatto che molto spesso quel pubblico funzionario e quel pubblico amministratore in qualche modo risponde ad una domanda di corruzione. Quante volte ho verificato come in realtà sono gli imprenditori, i professionisti, i semplici cittadini a cercare di comprarsi il favore del pubblico amministratore o del pubblico funzionario. E allora questo coinvolge ancora una volta tutta la comunità”
CRIMINALITA’ : GRUPPI EMERGENTI VOGLIONO OCCUPARE IL VUOTO DEI CLAN DECIMATI, SERVE ARGINE
“Avellino vive una fase storica molto particolare, in qualche modo una contngenza di transizione dal punto di vista della storia criminale. Certamente in questo momento stiamo verificando una condizione assai particolare. I clan camorristici che da tempo ammorbavano questa città sono stati in larga parte disarticolati..Chi vi parla qualche anno or sono ha in qualche modo anche contribuito a questo. Anche i recenti processi, pur con qualche elemento di discontinuità, hanno attestato certamente un’importante disarticolazione dei clan camorristici che hanno tanto fatto male a questa città. Ma questo in qualche modo ha aperto un vuoto, che viene purtroppo ancora una volta, cercato di essere colmato da gruppi emergenti. Questo è quello che sta accadendo e che impone a tutti i una speciale attenzione anche tutta quanta alla comunità, perché i fenomeni criminali, soprattutto quelli organizzati, non piombano da Marte, dal cielo, ma attecchiscono in contesti sociali ben precisi e si alimentano anche da atteggiamenti di acquiescenza, a volte di compiacimento, di assecondamento, purtroppo a tal ora anche di rassegnazione. Ecco, questo è un atteggiamento che sicuramente favorisce l’attecchimento di gruppi criminali.
Non dobbiamo pensare che anche i vertici dei gruppi criminali si formino già così, che escono già formati come capi. No, non accade così, bisogna intervenire bisogna intervenire ad ogni livello e cercare di isolarli, cercare di fare argine”.
COMUNE DI AVELLINO: COMMISSARIO OCCASIONE PER RIMODULARE GESTIONE AMMINISTRATIVA
“E così accade, vedete, anche nell’ambito dell’attività amministrativa e più in generale anche sotto questo profilo siamo beneficiando di una contingenza particolare, che è appunto il commissariamento del comune, che è un’occasione importante per rimodulare correttamente la macchina amministrativa e in qualche modo, diciamo, un’ingessatura di un arto.. Ma l’ingessatura per forza di cose deve essere temporanea. Non è soltanto un compito del commissario, ma certamente un compito di tutti quanti noi ripristinare la fisiologia”