La memoria del Maresciallo Maggiore dei Carabinieri Luciano Perrone, figura di riferimento per la comunità avellinese e nazionale – alla quale è stato prematuramente strappato lo scorso giugno – è stata celebrata a Roma in occasione della prima edizione del Premio a lui dedicato, conferito nell’ambito del NASA Space Apps Challenge 2025 – Vatican City (hackathon globale che coinvolge programmatori, scienziati, designer e innovatori da tutto il mondo per sviluppare soluzioni creative usando dati open source della NASA).
L’iniziativa, voluta e promossa dal Local Lead Renato Ciampa, ha cercato di coniugare innovazione scientifica e valori civili, premiando progetti incentrati sulla sostenibilità lato sensu intesa, con focus sugli impatti sociali, ambientali ed etici.
Nella giornata del 5 ottobre la giuria del Premio “Maresciallo Luciano Perrone”, composta dai figli Umberto e Noemi e dalla nipote Laura, ha selezionato quali vincitori un gruppo di talentuosi studenti di scuola secondaria di primo grado, ai quali è stata assegnata una borsa di studio per un corso di comunicazione verbale.
La finalità? Dar luce alla parola quale motore propulsivo di libertà per ogni individuo, ancor di più per i giovani che, nel vivere il proprio processo di crescita e autodeterminazione, si ritrovano a dover affermare ideali, visioni e coscienza critica, impattanti per il futuro.
Il Premio, dunque, nasce come tributo, sentito e profondo, ai valori incarnati dal Maresciallo Perrone: giustizia, dedizione, servizio alla comunità e attenzione verso i più fragili. Tra le sue benemerenze si ricordano la Medaglia d’Argento al Merito dell’Ambiente, le onorificenze di Cavaliere e Cavaliere Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana; nondimeno, il suo impegno concreto nella tutela delle vittime di violenza di genere.
Per Avellino, per la comunità a cui dedicava la sua professionalità (in ultimo, si ricorda il servizio da lui prestato come Comandante della Stazione di Ospedaletto d’Alpinolo dal 2021) e per la famiglia questo riconoscimento rappresenta non solo un motivo di orgoglio ma anche un’occasione per riflettere sull’eredità morale di un concittadino che ha lasciato un eco profondo, nel silenzio del dovere e nella forza dell’esempio e dell’umanità.
Un’eredità morale che continui a parlare alle nuove generazioni…con quella calma autorevole e quel fare rassicurante e mai repressivo che lo hanno sempre contraddistinto.

