La 43. esima Edizione del Premio Aeclanum si apre in concomitanza con la celebrazione in atto del Giubileo 2025, anche detto Giubileo della Speranza: è il venticinquesimo Giubileo universale ordinario della storia della Chiesa cattolica, che si svolge tra il 24 dicembre 2024 ed il 6 gennaio 2026.
L’organizzazione del Giubileo, per volontà di papa Francesco, è stata affidata al Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione, presieduto da Monsignor Rino Fisichella, Presidente del Pontificio Consiglio, al quale Papa Francesco ha affidato
l’organizzazione dell’Evento.
Bene, quindi, ha fatto Luisa a inserire nella locandina con cui annuncia l’evento della
premiazione dei vincitori della 43ͣ edizione del Premio Aeclanum, la poesia del papà
“Verso il Giubileo ”, scritta nel 1997 in vista dell’Anno Santo del 2000 e inserita
nella silloge “L’orlo del bicchiere” (Editrice Ferraro, Napoli 1997). Con il consueto impegno letterario e gravità di mente che affrontava argomenti di rilevante interesse pubblico, Pasquale Martiniello esordisce con l’invito allo Spirito Santo a “scendere” dal cielo, insieme a Gesù, per illuminare il cammino dell’umanità, a confortare i popoli con la “speranza” di liberazione totale dalle “catene” che li affliggono, definite “sterco delle scorie del progresso ”.
Il mondo e la Chiesa si rinnovano quando l’Amore, il Cristo vivente, “per noi
morto e risorto” annulla tutti i confini che generano odi, diffidenze, incomprensioni
e conflitti. Siamo tutti consapevoli che nel verminaio dell’egoismo è assente il calore del cuore. Manca il dialogo; cresce fra le classi sociali il divario. Nelle epoche di distorsioni e
frantumazione della realtà umana, nel cuore del poeta nasce spontanea
l’invocazione alla divinità a immettere nell’orto del divenire “nuova sementa”
capace di rinnovare “Chiesa e Storia” con il “fuoco” che arde nel cuore di Gesù
Cristo. In varie aree della Terra vi sono “aie folte di croci ” solcate dal dolore, ossia
dagli orrori della guerra, che rendono infruttuosa “la vigna del Signore”. Maria, la
madre di Gesù, con la sua intermediazione preso la Suprema Volontà, può
gelare la radice di ogni Male e accogliere nel suo largo velo di pace “i figli senza
asilo”.
Nella sua infinita misericordia, e con incrollabile pazienza, Ella è sempre accanto a
noi “disperati per superbia e servi di catene” (pag.13 de “L’orlo del bicchiere”), ci
sostiene e ci consola nel nostro viaggio sulla Terra, che “gira inviperita” ed ogni
giorno registra l’insorgenza di “misfatti atroci”, di eventi che offendono e umiliano la
dignità dell’uomo. La Chiesa, con il Giubileo, si prefigge di dare vita a una “nuova
primavera” di “fede e di speranza”, di portare “il gregge” sulla via della salvezza.
Nella sua lunga carriera di intellettuale, di poeta e di educatore, Pasquale
Martiniello ha dato senso e spessore concreto ai concetti di fede, speranza e carità.
Dalla sfera concettuale li ha riversati sul piano dell’esperienza quotidiana, ne ha
fatto il sentiero rettilineo da percorrere con intensità di fede per raggiungere la
felicità celeste.
La produzione poetica di Pasquale Martiniello è tutta pregna di severa concezione
della vita, intesa come percorso di scoperte, apprendimenti, maturazione
intellettiva e spirituale, ma anche scoperta della realtà umana, principalmente
di quella che abbonda di “ buio di caverna”, quella fornita di cecità di fronte alle
orride piaghe purulenti che sbandierano e gridano le atrocità che si consumano sulla
pelle di coloro che sono stati trafitti da appuntiti rostri di avvoltoi.
Ci auguriamo che questo nuovo giubileo sia portatore di serenità, tranquillità e
benessere a tutti i popoli della terra e rinnovi il cammino della fede e della
speranza laddove sventola la bandiera della disperazione, dello sconforto e della
sfiducia totale.
Giubileo e poesia: felice accostamento se sanno rinnovare la via della speranza per
un avvenire di pace, di concordia e di progresso sociale, culturale ed economico
per tutti i popoli della terra. È l’auspicio di tutti coloro che hanno conservato
la sanità di mente, di cuore e di anima – Antonio Crecchia.

