Crisi idrica, i sindaci irpini richiedono lo stato di emergenza nazionale

0
528

Avellino, 3 set. – Un atto deliberativo comune dai comuni della provincia di Avellino per costruire un’azione unitaria del territorio capace di accelerare l’iter istituzionale per l’apertura dello stato di crisi idrica e l’attivazione della procedura nazionale di emergenza.

A dare il via all’iniziativa la Giunta Comunale di Montefredane guidata dal sindaco, Ciro Aquino, che ha approvato una delibera di indirizzo politico-amministrativo con la quale si chiede alla Regione Campania la dichiarazione dello stato di crisi idrica per la provincia di Avellino e al Governo della Repubblica il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale per la grave situazione che sta interessando l’Irpinia.

Il provvedimento nasce a seguito delle continue sollecitazioni dei cittadini, esasperati da una condizione che vede il territorio alle prese con sospensioni del servizio idrico, guasti alle reti e una costante riduzione della disponibilità della risorsa.

La delibera, inoltre, sollecita i Ministeri competenti ad attivarsi con finanziamenti straordinari per il rifacimento e l’ammodernamento delle reti idriche e con misure di sostegno per le famiglie, attraverso bonus dedicati all’acquisto di serbatoi, cisterne e autoclavi, strumenti ormai indispensabili per garantire la continuità del servizio.

Un atto propedeutico e fondamentale che sarà presentato all’attenzione del sottosegretario al Cipess, Alessandro Morelli, che sarà in Irpinia il 10 settembre per un confronto diretto con i sindaci e il management dell’Alto Calore Servizi.

Il Sindaco Ciro Aquino ha contestualmente rivolto un appello a tutti i sindaci irpini affinché adottino analoghi atti deliberativi.
“L’acqua è un diritto primario – ha dichiarato il primo cittadino – e la nostra comunità, come l’intera Irpinia, non può più subire disagi e disservizi quotidiani. È necessario un intervento immediato e straordinario delle istituzioni regionali e nazionali. Per questo chiediamo che tutti i Comuni facciano fronte comune, perché solo con una voce unica e forte possiamo ottenere risposte concrete e tempestive”.