Coldiretti Avellino è in prima linea nella battaglia contro il taglio del 20% delle risorse della Politica agricola comune (Pac) ipotizzato a Bruxelles. La questione, esplosa in occasione della presentazione del nuovo quadro finanziario pluriennale 2028-2034, che prevede, appunto, la diminuzione delle risorse della Pac con l’accorpamento di quelle destinate allo sviluppo rurale in un fondo unico, sta animando un acceso dibattito a livello europeo. D’altro canto, una riduzione così significativa dei fondi potrebbe compromettere in maniera determinante la capacità delle aziende agricole di sostenersi, in un momento in cui già si ritrovano ad affrontare sfide importanti legate sia alla sostenibilità ambientale, sia alle fluttuazioni dei prezzi dovute all’impatto dei cambiamenti climatici.
Sul piano nazionale, Coldiretti, attraverso il presidente Ettore Prandini e il segretario generale Vincenzo Gesmundo, ha annunciato una mobilitazione permanente, ritenendo folle la decisione di tagliare risorse destinate all’agricoltura e all’agroalimentare per finanziare guerre ed armamenti.
In tale quadro, province come quella irpina, che vedono in questo comparto una delle principali leve economiche, rischiano di subire le conseguenze più gravi. «Quello che stiamo vivendo – afferma la presidente di Coldiretti Avellino, Veronica Barbati – è un momento già estremamente complicato e davanti alle immense sfide che dobbiamo affrontare immaginare un tale taglio di risorse è folle e irresponsabile». Per Barbati, quella messa in atto è «una politica miope, che potrebbe avere impatti devastanti sulla nostra agricoltura e quindi sulla nostra sicurezza alimentare» e ancora più devastante potrebbe essere «l’impatto sulle aree interne, già caratterizzate da grande fragilità demografica, ambientale, sociale ed economica». Per tutte queste ragioni, chiarisce Barbati, «sarà mobilitazione permanente fino a quando non sarà ascoltata e accolta la voce dei nostri agricoltori».
Sulla stessa scia la direttrice Maria Tortoriello che aggiunge: «Il taglio ai fondi Pac rappresenterebbe una vera e propria sciagura per il comparto agricolo, che già da tempo vive una condizione di difficoltà legata a diversi fattori. In un contesto del genere, a subire le conseguenze peggiori sarebbero le aree interne dove l’agricoltura gode di una particolare rilevanza sia sotto il profilo economico che sotto quello socio – culturale. Purtroppo a Bruxelles si stanno dimostrando miopi – sottolinea Tortoriello – mettendo in campo una politica che nel giro di qualche anno produrrebbe danni incalcolabili sui territori. Proprio per questo conclude -, come Coldiretti, siamo impegnati a tutti i livelli per evitare che una ipotesi così terribile si concretizzi».