“Ci sono in giro eredi di De Mita? A livello politico, intellettuale, di lungimiranza, di riflessione, di pensiero, di azione, di concretezza e di incitamento – direi quasi spirituale nei ragazzi, nelle persone, negli anziani – direi proprio di no”. Così Antonia, figlia dell’ex presidente del Consiglio e leader della Democrazia Cristiana a margine del convegno dedicato alla figura di suo padre, uno dei protagonisti più influenti della politica italiana del secondo Novecento.
Un evento dal titolo evocativo: “Quando morirò, continuerò a parlare” – citazione che racchiude l’essenza del pensiero demitiano sulla continuità delle idee oltre la vita terrena – e che ha voluto rappresentare un momento di riflessione e approfondimento sulla complessa personalità dell’ex Presidente del Consiglio e segretario della Dc. La giornata si è aperta con la cerimonia di intitolazione della Sala Auditorium del Complesso Monumentale Carcere Borbonico in memoria di De Mita, momento istituzionale di grande significato che ha suggellato il legame tra lo statista irpino e il territorio che lo ha visto nascere e crescere politicamente. Tra i presenti la famiglia di De Mita ma anche Gianfranco Rotondi, Pino Gargani e Renzo Lusetti. E’ stato letto anche un messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella dedicato alla memoria di Ciriaco De Mita.
“Mi ha fatto molto piacere del messaggio del Presidente Mattarella – ha continuato la figlia di De Mita -. Ho un ottimo rapporto col Presidente, ha fatto una carriera meravigliosa con questi due mandati. E’ la persona che oggi ha in mano la garanzia assoluta del nostro stato democratico e se penso che questo si deve anche a Ciriaco De Mita per noi è un enorme orgoglio”.
Doveroso – per il presidente della Provincia Rizieri Buonopane – ricordare la figura di Ciriaco De Mita a tre anni dalla sua scomparsa. “Abbiamo intitolato al Presidente De Mita quella che è la sala più rappresentativa del complesso monumentale del Carcere Borbonico. Da oggi non si chiamerà più “Sala Blu”, ma “Sala Ciriaco De Mita, statista”. Una scelta che è stata condivisa in Consiglio Provinciale, con la partecipazione di tutti i consiglieri. Credo che sia il minimo che si potesse riconoscere a una figura che ha segnato la storia della politica e delle istituzioni del secolo scorso. Oggi siamo qui con la famiglia, ma anche con coloro che lo hanno conosciuto sul piano personale, così come in ambiti politico-istituzionali. De Mita è un monumento di questo territorio, ma non solo a livello nazionale” ha concluso la fascia azzurra.