Missione in Piemonte per “provare” sul campo i mezzi “moderni” per salvare i noccioleti

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CHERASCO- La Provincia di Avellino in missione in Piemonte per partecipare all’ iniziativa “Nocciole in Campo”, ovvero alla prova in campo dei macchinari e delle attrezzature che si e’ svolta ieri a Cherasco, in provincia di Cuneo, organizzata da Confagricoltura Piemonte insieme a Regione Piemonte, Provincia di Cuneo e Comune di Cherasco insieme ad una serie di sigle e novanta espositori per provare sul campo, ovvero all’interno dei noccioleti le innovazioni e dei macchinari più evoluti, nonché di tutti i mezzi tecnici utilizzati per una “moderna” gestione del noccioleto. In Piemonte e’ giunto Franco Addeo, sindaco di Marzano di Nola e capo di Gabinetto del presidente della Provincia di Avellino Rino Buonopane, che nel settore della corilicoltura ha avviato proprio grazie al progetto finanziato dalla Provincia di Avellino, insieme ai comuni di Pago Vallo Lauro e Domicella dei campi sperimentali, in particolare per la produzione di una varietà, la tonda francescana, che non era mai stata sperimentata sul territorio. La “missione” piemontese di Addeo ora riguarda però la possibilità di migliorare i noccioleti anche dal punto di vista dei mezzi meccanici impiegati per trattare il prodotto. Per Addeo un confronto anche con gli amministratori piemontesi. A partire dal sindaco di Cherasco Claudio Bogetti e al Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. Addeo ha auspicato un fronte comune interregionale per affrontare la crisi del comparto corilicolo. Per il primo cittadino di Marzano di Nola infatti allo stato: “La parola che accomuna la produzione del nocciolo e il comparto in tutta Italia si chiama “crisi”. Una crisi provocata dal cambiamento climatico e dalla vetustà degli impianti. È necessario ristrutturare gli impianti produttivi con tecniche innovative che guardano alla ricerca, alla meccanizzazione e alla industrializzazione. Dobbiamo fare fronte comune, prendendo il meglio da tutte le esperienze delle regioni vocate alla corilicoltura, quali Piemonte, Lazio, Umbria, Campania e Sicilia”. Ed e’ proprio partecipando ad una giornata in cui si e’ dibattuto sui nuovi trattamenti, sulle opportunità di mettere la meccanica al servizio della trasformazione dei noccioleti, che si e’ concentrata l’ attenzione della Provincia di Avellino.
LA CRISI CORILICOLA
La Provincia di Avellino produce il 14% delle nocciole sul territorio nazionale. Un trend in calo soprattutto negli ultimi anni. Il progetto sperimentale tra i tre comuni del Vallo di Lauro (Marzano- Pago e Domicella) e finanziato dalla Provincia di Avellino ha innanzitutto analizzato i motivi della crisi del comparto. E nella Relazione Generale del progetto esecutivo relativa al I° Lotto del “Progetto di Sviluppo strategico sperimentale nel comparto agricolo di Avellino” sono evidenziati proprio tutti i maggiori motivi e le cause alla base della crisi. In particolare: “Cosi come da trend nazionale. anche in questo contesto territoriale si è registrata una carenza di produzione negli ultimi tre anni, le cui cause sono riscontrabili principalmente nella vetusta’ degli impianti; la maggior parte dei nocelleti coltivati nel Vallo di Lauro ha raggiunto ormai una vita media di circa 70 anni che è più del doppio della vita media di piena produzione che
non dovrebbe superare i 30-35 anni.
Oltre a detta vita media molto avanzata, ad aggravare la scarsa produzione c’e’ l’andamento anomalo delle condizioni
e l’aggressione degli insetti nocivi (in particolare della cimice asiatica) nonché dal cosidetto oidio turco (una specie fungina); a questo si aggiunge in particolare anche l’abbandono di molte aree tradizionalmente produttive”.
Una condizione che risulta dunque ” molto preoccupante”. Anche se le qualità prodotte, ovvero Mortarella, San Giovanni e Tonda Camponica) siano molto apprezzate, soprattutto dall’industria dolciaria.