Capaci, 33 anni dopo: l’Italia ricorda Falcone e rinnova l’impegno per la legalità

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Sono passati 33 anni da quel tragico 23 maggio 1992, quando un attentato di stampo mafioso sull’autostrada A29, nei pressi di Capaci, tolse la vita al giudice Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Oggi, come ogni anno, l’Italia intera si unisce nel ricordo e nella riflessione.

Le celebrazioni si sono aperte, come da tradizione, con la deposizione di una corona d’alloro presso la Stele di Capaci, il memoriale eretto lungo l’autostrada A29, nel tratto compreso tra l’aeroporto di Palermo e il punto in cui l’esplosione di 500 chilogrammi di tritolo causò la strage. A rendere omaggio alle vittime sono stati il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il capo della Polizia, Vittorio Pisani, il prefetto di Palermo, Massimo Mariani, e il questore Vito Calvino.

La strage di Capaci non è solo un ricordo doloroso: è anche un monito costante, un richiamo al dovere collettivo di non abbassare mai la guardia. La figura di Giovanni Falcone resta simbolo indelebile di coraggio, intelligenza e amore per la legalità.