FOTO/ “Fascismo=Mafia”: il corteo degli studenti in centro città

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“Fascismo = Mafia”: questo è uno degli striscioni esposti questa mattina durante il corteo studentesco che ha attraversato le strade del centro città. Un chiaro messaggio di risposta agli striscioni comparsi nelle classi irpine, sui quali gli studenti manifestanti chiedono che anche le scuole stesse prendano una posizione. Tuttavia, le motivazioni del corteo, al quale hanno partecipato circa sessanta studenti tra l’Unione degli Studenti (UdS), il Collettivo degli Studenti Irpini e i Giovani Comunisti, vanno ben oltre.

Antonio Soldi, referente del Collettivo Studentesco Irpino e componente dei Giovani Comunisti, sottolinea che l’obiettivo del corteo è quello di migliorare le condizioni strutturali delle scuole. “Abbiamo preparato un report che raccoglie tutte le problematiche denunciate dagli studenti, inclusi i disagi legati al trasporto pubblico”, spiega. “Inoltre, come Collettivo Studentesco Irpino, insieme ai Giovani Comunisti e all’UdS Irpino, abbiamo redatto comunicati ufficiali per contrastare attivamente i rigurgiti neofascisti. Con loro non c’è intenzione di dialogare: la nostra opposizione è politica e dialettica, a differenza loro, che cercano lo scontro fisico”.

Francesco Esposito, referente provinciale dell’Unione degli Studenti, prosegue: “Il nostro corteo si inserisce in una mobilitazione nazionale che ha come obiettivo una scuola pubblica, laica e solidale. Dopo quanto accaduto nella nostra provincia, è necessario ribadire l’importanza dell’antifascismo, che non può essere messo in discussione. Non dobbiamo stupirci della riproposizione di simili ideologie, soprattutto in un contesto mondiale in cui tali tendenze stanno emergendo con sempre maggiore forza”.

Infine, Davide Perrotta di Libera Avellino conclude: “Siamo qui per affiancare i ragazzi e ribadire che accostare l’antifascismo alla mafia è una grave distorsione, un attacco diretto alla democrazia. Ci teniamo a sottolineare che gli studenti non si riconoscono in questi striscioni. È giunto il momento che i presidi delle scuole prendano una posizione chiara. I docenti stanno già facendo la loro parte, organizzandosi per prendere le distanze da quanto accaduto. Ma è fondamentale che anche le istituzioni scolastiche si esprimano in modo deciso”.