Il Reddito che piace a boss e soggetti vicini: a Quindici otto denunce in tre mesi

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A boss, familiari e ambienti vicini “piace” il Reddito di Cittadinanza, nonostante non ne abbiano i requisiti. E’ quello che fotografano gli accertamenti eseguiti dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Avellino e nel caso specifico i militari della stazione di Quindici, agli ordini del luogotenente Giovanni Pagano, che negli ultimi tre mesi hanno passato ai raggi X la condizione di tutti i percettori del sussidio nel comune di Quindici. Un elenco di circa quaranta persone, come e’ pubblicato sui siti ufficiali, di cui almeno una decina, vicini a ai due clan attivi nel Vallo di Lauro, i Cava e i Graziano, percepivano il reddito senza averne titolo. A scovarli, con controlli incrociati anche sulle residenze e sulle dichiarazioni rese per ottenere il Reddito. Otto le denunce in poco meno di tre mesi, infatti, le ultime due hanno riguardato una sessantenne e un trentacinquenne ritenuti vicini al clan Cava. Nel marzo scorso era toccato a sei soggetti su undici denunciati, che invece erano legati sia alla stessa famiglia che ai Graziano.

IL SISTEMA

Chi dimenticava di aver ricevuto condanne, chi invece di risiedere in abitazioni con soggetti condannati per camorra, chi ancora di avere congiunti nei propri nuclei familiari che stanno scontando condanne. Sono per lo più questi gli identikit dei denunciati. Una vera e propria modalità di elusione dalle regole stringenti del sussidio per soggetti legati o imparentati direttamente con elementi condannati per mafia. Nonostante non sia più contestabile il reato specifico legato al reddito di cittadinanza, vengono contestate prevalentemente i reati di indebita percezione di erogazioni pubbliche o quello di truffa aggravata. Non mancano però i casi dove, benché Scoperti, anche in Irpinia, i boss o gli ambienti vicini riescono a farla franca. Come è successo anche per due elementi della criminalita’ organizzata del Vallo di Lauro assolti dall’ accusa perché sul modulo per ottenere il reddito mancava la casella relativa ai loro precedenti penali.