Nel 2018, il volume di disinformazione online ha raggiunto il livello massimo in corrispondenza delle elezioni politiche del 4 marzo e della successiva formazione del nuovo governo.
In media, la disinformazione ha interessato l’8% dei contenuti informativi online prodotti mensilmente lo scorso anno e ha riguardato soprattutto argomenti di cronaca e politica (nel 53% dei casi) e notizie di carattere scientifico (18% dei contenuti di disinformazione). È quanto rileva il primo numero dell’Osservatorio sulla disinformazione online pubblicato oggi dall’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
Sia nel periodo elettorale che nei mesi successivi del 2018, le vicende politiche e di governo, la cronaca nera, le teorie pseudoscientifiche e la salute – spiega l’Autorità in una nota – sono state tra le principali tematiche oggetto di disinformazione.
L’Osservatorio sulla disinformazione online, che si inserisce tra le attività promosse da Agcom per l’individuazione e il contrasto dei fenomeni di disinformazione frutto di strategie mirate, avvia la sperimentazione di un sistema di monitoraggio in concomitanza del periodo che precede le elezioni europee del 26 maggio.
Obiettivo dell’Osservatorio, incentrato sull’analisi statica e dinamica della produzione di disinformazione online, è fornire agli stakeholder indicazioni sull’insorgenza e diffusione di contenuti fake rispetto a specifici argomenti, dunque sulle principali tematiche oggetto di disinformazione.
Tra i temi di rilevanza europea individuati ci sono criminalità, immigrazione e disoccupazione, ampiamente i più trattati dai siti di disinformazione nell’ultimo anno. Immigrazione e terrorismo hanno segnato la maggiore presenza di disinformazione sul totale dei contenuti online prodotti sui singoli argomenti, con quote rispettivamente pari al 15% e all’11%.