Il Comitato “Laudato Sì” contro l’Alto Calore: “Necessaria la nomina di un Commissario”

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Alto Calore

A seguito dei particolari disagi che tutta l’Irpinia sta patendo negli ultimi mesi relativamente all’approvvigionamento idrico, Il Comitato “Laudato Sì” si scaglia nettamente contro l’Alto Calore Servizi per la cattiva gestione della fase emergenziale, invocando la nomina di un commissario.

“L’acqua potabile è un diritto umano essenziale, fondamentale ed universale – si legge nella nota del Comitato – perché determina la sopravvivenza delle persone. E’ questo il drammatico allarme lanciato da Papa Francesco, che deve essere ascoltato e trasformato in azione da parte delle popolazioni e dei loro rappresentanti istituzionali. Noi Irpini abbiamo una grande responsabilità, perché nel nostro territorio si trova il più grande bacino idrico del Mezzogiorno e dunque tocca a noi essere in prima linea nello sventare miseri tentativi di consegnare l’acqua nelle mani delle multinazionali, aggirando il voto referendario”.

“La siccità che ha colpito l’intero Paese – prosegue la nota del Comitato – con numerose regioni costrette a chiedere lo stato di calamità, evidenzia le ragioni e la lungimiranza dei Comitati e di quanti hanno sempre sostenuto la gestione pubblica dei Servizi idrici. Se si fosse recuperato anche solo il 10% delle perdite idriche, i cittadini non avrebbero avvertito alcun disagio, nonostante la siccità. Tuttavia in Irpinia si sta tentando di fare l’aggregazione con la Gesesa, società di Acea, che non lascia presagire alcuna positività per il futuro”.

“Il disegno – spiegano i membri del Comitato – è quello di esautorare gli Enti locali ed aggregare la gestione del ciclo integrato dell’acqua a partire dal controllo delle sorgenti dell’intero Mezzogiorno , per svendere il tutto ad una multiutility dominata dalle multinazionali SUEZ e VEOLIA S.p.a”.

“Il primo passo, per quanto ci riguarda, è il progetto di assorbimento dell’Alto Calore e della beneventana Gesesa da parte dell’Acquedotto Pugliese (AQP), già controllato, attraverso un sistema di scatole cinesi, dalla SUEZ. Come dimostra l’esperienza, per gli Utenti e per le Amministrazioni locali sarebbe un disastro: aumento dei costi e delle tariffe e la scarsa manutenzione degli impianti”.

Da qui l’appello del Comitato ai rappresentanti istituzionali: “Un ruolo fondamentale spetta ai Sindaci irpini e sanniti, per superare diversità partitiche e mettersi unitariamente alla testa di un movimento pacifico con chiari pronunciamenti formali dei Consigli comunali”.

“La Difesa della gestione pubblica dell’acqua non deve significare difesa dell’esistente. Se dovesse continuare la mala gestione dell’Alto Calore (enorme indebitamento, rete idrica colabrodo, “tolleranza” degli allacciamenti abusivi), sarebbe facile convincere la pubblica opinione che solo una gestione privata potrebbe portare al risanamento”.

“Ed allora sarebbero lacrime e sangue per i dipendenti di Alto Calore Servizi, che verrebbero falcidiati (vedi ALITALIA) e per gli utenti, che sarebbero costretti a sopportare i costi del “risanamento” senza alcun miglioramento del servizio (vedi il caso di Poste italiane). La difesa dell’acqua pubblica sarà tanto più forte quanto più sarà connessa ad un progetto di riforma che liberi l’ente gestore dalle politiche clientelari dei partiti e dalla gestione incontrollata di chi si professa “manager” ma nei fatti, da oltre 4 anni, ha dimostrato tutta la propria incapacità non riuscendo a risolvere nessuno dei problemi che affliggono il settore idrico. Di quanto affermato ne è prova evidente la totale chiusura dei vertici di Alto Calore Servizi, nonostante l’impegno di Amministratori e rappresentanti delle Organizzazioni Sindacali, sia RSU che provinciali, che sono di fatto esclusi da ogni possibile processo in atto, riguardante il futuro dei lavoratori e le “strategie” aziendali. E’ ora di dire basta. Chi non è capace di guidare un Ente salvaguardando gli interessi della Comunità vada a casa, prima di arrecare ulteriori danni. Il Comitato “Laudato Si” chiede ai Sindaci, soci di ACS, al Prefetto di Avellino ed ai rappresentanti delle OO.SS., di intervenire affinché venga nominato con urgenza un Commissario per gestire e guidare la Società Alto Calore Servizi, azienda che ad oggi continua una politica clientelare e di sprechi, con convenzioni ed incarichi esterni, ignorando e mortificando le numerose professionalità presenti in organico e, soprattutto, con una situazione economica disastrosa, allo stato attuale resa insanabile, come dimostrano i mancati pagamenti degli ultimi mesi ai lavoratori e ai fornitori”.