VIDEO/ Festa delle Forze Armate in sordina. Il Prefetto: “Da una guerra atroce è germogliato l’amor di patria”

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Si è conclusa da poco la sfilata del 4 novembre per le celebrazioni della Giornata delle Forze Armate, svoltasi come da tradizione negli ultimi anni nella centralissima via Matteotti ad Avellino.

Momento dedicato ad uno degli appuntamenti cruciali della storia italiana, una giornata di memoria legata all’Unità nazionale e alle Forze Armate che quest’anno coincide con il centenario dell’armistizio con gli austriaci che ha messo fine alla Grande Guerra.

Presenti alla cerimonia il 232° Reggimento Trasmissioni, i rappresentanti delle forze di Polizia, il medagliere dei Combattenti e dei Reduci e le Associazioni Combattentistiche e d’Arma, i Gonfaloni del Comune e della Provincia.

In prima linea il Prefetto Maria Tirone, il sindaco di Avellino, Vincenzo Ciampi ed il neo presidente della Provincia, Domenico Biancardi.

Una cerimonia, però, realizzata nell’indifferenza della città: scarsa, infatti, la partecipazione degli avellinesi alla cerimonia, molto probabilmente, scoraggiati dal maltempo.

Sotto un cielo plumbeo è stata deposta, ai piedi del Monumento dei Caduti, la corona simbolo di memoria e di rispetto nei confronti di chi ha sacrificato la propria vita per difendere la Nazione.

Un contributo è giunto anche da Roma e delle più alte cariche dello Stato con i messaggi del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “Si tratta della commemorazione della fine del primo conflitto mondiale. Così come ha ricordato il Presidente della Repubblica nel suo messaggio – ha spiegato il Prefetto Tirone – di una guerra fu atroce e spietata”.

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Il Prefetto di Avellino ha ricordato le vicende che, per la prima volta, mobilitarono un’intera nazione, nel bene e nel male: “Una guerra che coinvolse tutto il popolo italiano e poi, per la prima volta, un conflitto che coinvolgeva  non solo Stati europei, tra di loro spesso nei secoli belligeranti, ma anche più Continenti. Fu una guerra spietata anche per una disciplina militare che spesso scaricava sui militari tutto lo spirito di sacrifico, le scelte sbagliate e strategiche delle gerarchie militari.

E’ stata, però, la guerra in cui si è fondata davvero l’unità dell’Italia: contadini del Sud che hanno combattuto nelle trincee insieme agli operai del Nord. Un momento storico che ha consolidato l’amor di Patria e che, come ha ricordato Mattarella, non è fanatismo nazionalista ma è amore per la comunità e per il proprio Paese e rispetto per la dignità umana e per i diritti della persona”.

Nel messaggio del Presidente Mattarella c’è anche un altro passaggio che sta a cuore al Prefetto: il ruolo della donna nel periodo della Grande Guerra: “La donna ha mutato il suo ruolo nella società, è uscita dal focolare domestico ed è entrata nella società per sostituire i mariti e figli impegnati nel conflitto. Senza le donne non saremo andati avanti. Ecco è stata una guerra atroce che, però, ha aperto un diverso assetto dell’ Europa”.

“Avellino celebra questa giornata e, soprattutto l’origine della nostra nazione, i sacrifici dei nostri avi che, con la vittoria in Guerra, hanno realizzato e rafforzato l’Italia”, queste le parole del primo cittadino Ciampi a margine della cerimonia.

“Il 4 novembre è per tutti una ricorrenza importante, quanto quella del 2 giugno momento in cui si celebra la festa della Repubblica. Anche in un momento in cui l’europeismo spinto tende ad annullare i confini da un punto di vista politico e soprattutto economico – conclude il sindaco – è giusto ricordare le nostre origini, la memoria e la storia, valori da salvaguardare”.