VIDEO/ Corruzione e voto di scambio, il sistema Acs. Cantelmo: “Avellino si liberi di amministratori corrotti”

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L’ennesimo vergognoso scandalo ha investito la pubblica amministrazione di Avellino.

A distanza di pochissimi mesi dal clamore suscitato dalla vicenda dei furbetti del cartellino all’Asl di Avellino, una nuova bufera si è abbattuta stamane sugli amministratori pubblici della città capoluogo.

Stavolta nel mirino delle forze dell’ordine e della Procura di Avellino è finito il sistema creato dai vertici di Azienda Città Servizi (Acs), la società completamente partecipata dal Comune di Avellino che gestisce alcuni servizi tra mobilità, patrimonio, ambiente, già finita l’anno scorso nel mirino degli inquirenti nell’ambito della maxi inchiesta relativa agli affidamenti dei parcheggi in città.

Sono sei le misure cautelari disposte dalla Procura di Avellino a carico di 6 soggetti: per l’amministratore unico di Acs Amedeo Gabrieli sono scattati gli arresti domiciliari mentre per altri cinque soggetti, tutti di Avellino, la Procura ha disposto il divieto di dimora ad Avellino.

Durissimo il commento del capo della Procura avellinese Rosario Cantelmo stamane in conferenza stampa preso la Sala Manganelli della Questura di Avellino: “Qualcuno – ha detto Cantelmo a margine dell’incontro con la stampa – parla di una eccessiva attenzione da parte della Procura e delle forze dell’ordine verso la pubblica amministrazione. Nulla di più falso e sciocco. Non abbiamo nessun interesse verso la Pubblica amministrazione, colpiamo solamente i comportamenti illeciti di amministratori e i funzionari pubblici. Se questi sono tanti non è un nostro problema, piuttosto il problema dovrebbe porselo chi deve controllare prima che avvenga l’iniziativa della Procura. La speranza è che questa terra possa al più presto liberarsi di questa tipologia di pubblici amministratori“.

LO SCANDALO DEL VOTO DI SCAMBIO – Il quadro emerso dal nuovo scandalo di Avellino è a tinte nerissime.

Corruzione, voto di scambio, peculato: sono solo alcuni dei reati che gli inquirenti hanno individuato a carico delle persone coinvolte nell’inchiesta.

“Si tratta di un paradigma corruttivo già noto – ha detto ancora Cantelmo – che nasce da assunzioni di atti illegittimi in favore di cooperative da parte di Acs, di proroghe che venivano fatte senza l’indizione di gara. A fronte di questi atti illegittimi, queste cooperative ricambiavano il favore con l’assunzione lavorativa di persone indicate dalla stessa municipalizzata”.

Le intercettazioni parlano chiaro.

Tra le varie, si legge nell’ordinanza di un genitore che spingendo per l’assunzione del figlio, la domanda fatta da questi ai vertici dell’Acs che aveva chiesto come favore il voto di preferenza a un’altra persone: “Se poi vi devo mettere qualche segno quando andiamo a votare… – dice il genitore ai vertici dell’Acs – Sa, noi siamo sei o sette in famiglia a votare…”.

E poi ancora, si richiedeva di contraccambiare al favore suggerendo l’iscrizione ad un sindacato.

“Ma quante sono le vittime di questo sistema? – si è chiesto Cantelmo – Quanti ragazzi hanno dovuto abdicare alla scelta di un lavoro pulito onesto e scendere a compromessi? Quanti ragazzi sono stati preferiti al posto di raccomandati? Quanti genitori, invece, hanno mantenuto la loro dignità e non sono scesi a compromessi? Sono pienamente d’accordo con il capo dell’Anm Piercamillo Davigo: il danno morale che si crea con la corruzione è elevatissimo e miete più vittime dei reati comuni”.

INDAGATO ANCHE UN CONSIGLIERE COMUNALE DI AVELLINO – Secondo quanto riportato, la richiesta della Procura sarebbe stata più ampia: arresti domiciliari per tutti e sei e il coinvolgimento di un’altra persona, una donna, che al momento, dunque, risulta non coinvolta. Oltre ai riferimenti in Acs, risulterebbero indagati dalla Procura di Avellino anche consiglieri comunali a Palazzo di Città.

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