Cantelmo: “Raccontare la criminalità dalla parte delle vittime”

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Rosario Cantelmo

“La camorra l’abbiamo raccontata per troppo tempo dalla parte sbagliata, quella dei boss. Ma dobbiamo cambiare prospettiva e raccontarla dal punto di vista delle vittime”.

Così il capo della Procura di Avellino Rosario Cantelmo, tra i premiati dal presidio di Libera Atripalda in occasione della giornata dedicata alla memoria di Pasquale Campanello, il sovrintendente della Polizia Penitenziaria barbaramente trucidato a Mercogliano nel ’93.

Nei giorni in cui il mondo e la pubblica opinione sono sconvolti per i fatti accaduti venerdì sera a Parigi, Cantelmo ha usato un parallelo per descrivere l’indignazione nei confronti delle violenze perpetrate negli anni dalla criminalità organizzata: “Che differenza c’è tra quanto accaduto in Francia e le morti per camorra? Ci indigniamo, a ragione, per i fatti di Parigi, ma dovremmo provare la stessa indignazione per la sorte che è toccata a Pasquale, barbaramente ucciso con quattordici colpi di pistola di cui quattro in pieno volto”.

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