Irpinianews.it

VIDEO/ La “nuova” Sinistra passa da Avellino: Civati, Gotor e Giordano si preparano a contrastare il PD

Fabrizio Nigro – Una nuova sinistra che si ponga come alternativa al renzismo ed ai populismi delle destre, che parta finalmente dal basso e che sia scevra da inutili narcisismi.

Un processo difficile ma già in atto, di cui si è discusso presso il Carcere Borbonico di Avellino nell’ambito del convegno organizzato da “Sinistra Italiana”, su impulso dell’onorevole Giancarlo Giordano e del Segretario provinciale Raffaele Aurisicchio, che ha coinvolto il fondatore di “Possibile”, Giuseppe Civati, ed il co-fondatore di “Articolo 1 – Movimento progressisti”, Miguel Gotor.

La necessità è quella di riunire al più presto le 3 compagini politiche sotto un unica bandiera, per proporsi alle prossime politiche come una nuova sintesi del centro-sinistra italiano.

“Se l’unità della sinistra è quella rappresentata da Renzi, semplicemente, non è” – ha esordito Civati – “L’incontro di oggi rappresenta un tassello importante per la costituzione di un progetto in cui crediamo e che speriamo di poter concretizzare prima della prossima tornata elettorale. Il centrosinistra non c’è più – ha affondato – ed anche Pisapia dovrà decidere con chi schierarsi, perché l’idea di federarsi è completamente sbagliata. Lavorare per un progetto serio, stipulando un’alleanza con il Partito Democratico, non è ammissibile. Nel panorama politico odierno, anche il confronto politico tra 5 stelle e PD è nauseante. Quella a cui miriamo è una politica che sia più chiara negli impegni che assume, e che abbia delle chiare ed oneste figure di riferimento”.

“Quella che stiamo portando avanti è un’ operazione politica necessaria – ha affermato Gotor – Sarà importante che questo progetto parta dal basso, nel segno di una forte discontinuità politica rispetto al renzismo. Puntiamo ad invertire la rotta, soprattutto rispetto alle politiche scellerate prodotte negli ultimi anni. Basti pensare alla riforma della scuola che ha depresso l’intero mondo dell’istruzione, impedendo lo sblocco dei contratti che da 9 anni rimangono immobili.

Ma pensiamo anche alle riforme fiscali, che si allontanano sempre di più dal concetto di progressività, con l’istituzione di bonus che non fanno altro che aumentare le disuguaglianze nel Paese. Ricordiamoci, ad esempio, dei 500 euro donati ai giovani per le spese culturali, finiti anche nelle tasche di chi non ne aveva bisogno, sottraendo sostegno, aiuto ed integrazione ai figli dei disoccupati. Tuttavia, vogliamo ribadire che i processi politici non possono partire dalle leadership, ma dai valori e dai contenuti. Oggi, più che mai, è necessaria una forte inversione di tendenza, che è quella di cui proveremo a farci promotori”.

Exit mobile version