VIDEO/ Blitz al Comune, parla Petitto: “Sempre lottato per il bene comune e la legalità”

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Livio Petitto

Il presidente del Consiglio comunale di Avellino Livio Petitto scende in campo in prima persona per fare chiarezza rispetto all’inchiesta parcheggi, portata avanti dalla Procura di Avellino diretta da Rosario Cantelmo, che ha sconvolto l’opinione pubblica cittadina.

Petitto, già assessore alla Mobilità della precedente Giunta, risulta tra gli ‘avvisati’ dai pm Taddeo e Patscot.

Ed è proprio su questo punto che lo stesso ha voluto indire una conferenza stampa al Comune di Avellino (alla quale tra i vari hanno assistito anche il sindaco Paolo Foti e il manager dell’Acs Amedeo Gabrieli) per meglio chiarire i contorni della vicenda.

“Sono indagato per il reato di concorso in abuso di ufficio commesso da altri indagati – ha precisato Petitto – Quale pubblico ufficiale del Comune, secondo la Procura avrei fornito la mia disponibilità alla illegittima adozione di alcuni provvedimenti da parte della municipalizzata Acs. Inoltre, mi si contesta la presunta rivelazione di notizie segrete su indagini in corso e che, a mia volta, avrei appreso da un pubblico ufficiale non ancora identificato”.

Fin qui, gli aspetti giuridici della vicenda.

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Il sindaco Foti e Gabrieli dell’Acs

Poi Petitto però ha provato a ricostruire il fatto spiegando: “La mia storia politica parla da sola. Ho sempre lottato per il bene comune e per la legalità, onorando in primis la divisa che indosso da oltre 15 anni (Polizia di Stato, ndr). Di più. A testimonianza di questo, verso la fine del 2009 fui notiziato dall’Ufficio Traffico che vi erano mancati pagamenti, da oltre 2 anni, relativi al canone di gestione delle aree parcheggio da parte di quattro cooperative. Demmo sei mesi di tempo alle cooperative per saldare tutte le morosità pregresse, pena lo sgombero, che successivamente fu eseguito per due di esse”.

Infine, sottolineando “… fiducia nei confronti dell’operato della magistratura”, Petitto ha chiuso la conferenza stampa non lesinando una velata stoccata ai vertici provinciali del Pd: “Prendo atto del silenzio sulla mia vicenda da parte di alcuni dirigenti del mio partito e vado avanti, come sempre fatto, a testa alta”.

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