Avellino – Il coordinamento cittadino della corrente del Pd ‘Un senso alla nostra storia’ interviene sulle ultime vicende registrate all’Asa e “per dirlo con le parole di Angelo Romano” parla di “un vero e proprio scandalo”.
“Noi che non abbiamo la dote della moderazione – incalza il coordinamento attraverso una nota – usando altri termini, ci permettiamo di dire che è un intollerabile assalto alla diligenza, alle tasche dei cittadini da parte di un famelico socio privato, coperto da una innominabile cordata di sodali che esercitano interessi privati sotto le spoglie di amministratori pubblici.
Indigna, in una provincia devastata dalla disoccupazione, l’assunzione di parenti ed amici in dispregio di ogni norma di correttezza. Indigna, in una regione in cui l’immondizia è per i più il segno di una normalità irraggiungibile, lo spudorato tentativo del socio privato di portare a casa una sostanziosa liquidazione sotto forma di fitti iper-valutati o di mantenere le “mani in pasta” anche nel nuovo assetto, attraverso funzioni dirigenziali al massimo livello.
La politica non può farsi da parte. Non può trarsi in disparte il Pd che vede dileggiato il proprio massimo rappresentante, il Presidente dell’Asa, da un suo altro rappresentante, un certo avvocato D’Amore.
Il Pd deve parlare un solo linguaggio. Questo è quanto ci chiedono tutti. Noi siamo d’accordo. La posizione del Pd è, per noi, quella espressa dal Presidente Romano, a cui va la piena solidarietà ed il sostegno totale per le iniziative annunciate per cancellare queste scelte vergognose.
E’ importante sapere se stiamo tutti dalla stessa parte.
Non ci pare, infatti, che stiano da questa parte quanti hanno brigato per rimuovere Boccella proprio per sostituirlo con un “uomo di paglia” che si è speso unicamente per favorire il socio privato e portare a casa la tutela dei parenti e degli amici di coloro che hanno orientato il Presidente del Cosmari ad indicare quel nome.
Che la nomina di D’Amore sia stato un grave errore, appare del tutto evidente.
E’ ora che lo si riconosca con chiarezza, sostenendone la immediata rimozione.
Infine, ci sia sommessamente consentito di osservare come la vicenda sia didascalica del dibattito in corso nel Pd: da una parte chi lo vuole attrezzare per una battaglia delle idee su cui costruire l’alternativa alla destra e dall’altra chi si arrocca ad immaginare, che con qualche operazione di basso clientelismo e facendo finta che nulla è accaduto, si possano difendere improbabili fortini”.
Redazione Irpinia
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