Verso le regionali – L’indiscrezione: Pronto il provvedimento, al voto con le liste bloccate

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Michele De Leo – L’ennesimo schiaffo alla democrazia: un blitz per cancellare le preferenze alle elezioni regionali. L’anticipazione di Affaritaliani.it è destinata – nel caso venisse confermata – a provocare un vespaio di polemiche e ad acuire il distacco tra i cittadini e la politica. Il quotidiano digitale fa sapere che l’orientamento delle forze politiche presenti in Parlamento sarebbe quello di varare una norma per modificare le modalità di voto per le elezioni regionali. Il provvedimento potrebbe essere votato da una maggioranza bipartisan e raccoglierebbe consensi sia tra le forze politiche di maggioranza che tra quelle di opposizione. I cittadini di Campania, Liguria, Marche, Puglia, Toscana e Veneto – che saranno chiamati al voto nel prossimo autunno per il rinnovo dei rispettivi consigli regionali – potrebbero trovarsi con le liste bloccate, senza la possibilità di scegliere direttamente i propri rappresentanti in Regione. L’appuntamento elettorale finirebbe per ricalcare quello per i due rami del parlamento: le varie forze politiche sceglierebbero, di fatto, i rappresentanti da far eleggere. Gli elettori voterebbero liste bloccate e gli eletti sarebbero i rappresentanti che i partiti scelgono di inserire nelle prime posizioni. “Allo studio – fa sapere il portale Afferitaliani.it – ci sarebbe una legge di poche righe, da varare nelle prossime settimane in Parlamento, che modifichi la norma generale”. Nel caso in cui fosse realmente votata, la norma rappresenterebbe l’ennesimo schiaffo alla democrazia perché impedirebbe ai cittadini di scegliere i propri rappresentanti. Non certo il miglior modo, dunque, per provare ad arginare il fenomeno dell’astensionismo che, ormai, è diventato il primo partito. Il rammarico espresso – da tutti i maggiori leader politici – ad ogni appuntamento elettorale, sulle alte percentuali di astensionismo finirebbe per essere seguito da provvedimenti che non solo non riescono ad arginare il fenomeno, ma finiscono per incrementare il distacco tra i cittadini e la politica. Affaritaliani.it fa sapere che la norma sarebbe approvata per evitare assembramenti e strette di mano, incontri, conferenze e cene proprie della campagna elettorale. Di fatto, però, finirebbe per accentrare le scelte e le decisioni nelle mani dei partiti, lasciando poco spazio ai cittadini. Addirittura, fa sapere Affaritaliani.it, la norma verrebbe estesa a tutti i comuni che saranno chiamati al voto nel prossimo autunno. L’auspicio è che il provvedimento possa essere limitato agli appuntamenti elettorali che si svolgeranno nel periodo emergenziale. I cittadini non possono essere esclusi da tutte le decisioni che riguardano ogni livello della politica.