V Memorial Aniello Biancardi, una serata di ricordi e divertimento

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Avella – Uno schermo che proiettava le immagini della sua infanzia e un maxiposter con la sua gigantografia incorniciata dalle foto degli altri: troppi ragazzi prematuramente scomparsi. Sono solo alcune delle immagini più suggestive che hanno caratterizzato il “V memorial Aniello Biancardi”, che si è svolto ad Avella. L’impegno dei fratelli Micheal e Felice, di papà Elia e mamma Anna, che per mesi hanno organizzato la serata, ha portato i frutti meritati. Una pomeriggio di festa per i bambini che hanno potuto divertirsi con mascotte Disney, mangiafuoco, trampolieri, seguito nella serata dalle scatenate esibizioni della “Daboot gang”, squadra internazionale di free style (motociclismo acrobatico). La macchina organizzativa della serata era ovviamente “Le ali della vita”, divenuta da anni un centro prolifico di attività per il sociale che gravita intorno alla figura della signora Anna. Instancabili, i ragazzi dell’Associazione che per giorni hanno, gratuitamente e disinteressatamente, profuso le proprie energie al servizio di una causa così nobile: Michela, Rosanna, Santa, Salvatore, Maddalena, Marta, Carolina C. e Carolina G., Giuditta, Milena, Felicia, Vincenzo, la cugina Susy, sono solo alcuni dei nomi di questi ragazzi che, armati di tanta buona volontà e spinti dall’affetto per il loro Nello, hanno permesso che tutte le idee messe in campo da Micheal e famiglia potessero avere la meritata riuscita. E poi i fuochi d’artificio, che per un po’ hanno tenuto le persone col naso all’insù, in direzione del cielo, la nuova casa di Nello. Una nota di delusione per l’afflusso di spettatori che non è stato esattamente quello desiderato, “ma l’importante è che si sia riusciti nell’intento: ricordare Nello” ha detto Micheal a fine serata. Ma in fin dei conti, sulla minaccia di pioggia e su un non proprio straordinario afflusso, hanno vinto loro: le ragazze e i ragazzi de “Le ali della vita”. E quella scritta, tanto breve, quanto significativa, lo ha sottolineato benissimo: “X Nello”, recitava. Perché è per Nello che tutto questo è stato fatto. Tutto il resto non conta. (di Oderica Lusi)

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