Nusco – Giuseppe De Mita torna alla politica e lo fa con un entusiasmo ripristinato nella sua energia originaria e con la verve di chi, forte del sostegno degli amici di sempre, sembra non essere ‘scomparso’ dalla scena politica comunale per un ventennio.
Primo incontro di presentazione, ieri pomeriggio, di “Unione popolare per Nusco”, lista civica composta da esponenti di diversi partiti, Pd, Pdl, ma tenuta insieme da un collante che da sempre caratterizza il credo politico di Giuseppe De Mita: il popolarismo. E si tratta di quel popolarismo palesemente radicato nella matrice sturziana, che si precisa in un tipo di politica che parte dal ‘basso’, che non è un’astrazione della politologia ma un ” collante” che è effettivamente parte della Comunità.
La civica di Giuseppe De Mita scende in campo contro quella di Agostino Maiurano, già sindaco di Nusco e ora nuovamente candidato nelle fila della Costituente di Centro.
Sentitamente De Mita si è scusato per aver abbandonato, negli ultimi 20 anni, il suo paese e per averlo fatto soprattutto senza dare spiegazioni. Adesso però volta pagina De Mita, o, meglio, torna alla pagina di un tempo, all’epoca in cui, giovanissimo, governò il comune altirpino.
Non è caduto nella trappola, Giuseppe De Mita che con intelligenza ha saputo glissare i tentativi di alcuni di farlo cadere in polemiche ‘sterili e controproducenti’. “Non sarà nient’altro che una sfida politica quella contro Maiurano”, ha precisato De Mita, tant’è che si è dichiarato disponibile a confrontarsi con la sua controparte politica per la quale ‘nutro un profondo rispetto’.
Qualsiasi sia l’esito di questa campagna elettorale, molto sui generis, De Mita ha dichiarato che la scommessa è comunque ‘già vinta’: perché con questa ‘squadra’, composta da 16 persone, donne (capolista è Antonella Spagnoletti), giovani, persone “che hanno avuto il coraggio di esporsi”, si è rotto il “monopolio psicologico della paura”.
“Nusco è ad un bivio: può scegliere di condannarsi ad una lenta agonia, chiudendosi in sé stessa nella convinzione di aver ricevuto abbastanza negli ultimi 30 anni e di non aver più bisogno di niente o può muoversi nella direzione di un rilancio vero”.
“La nostra sarà la campagna elettorale della speranza, la speranza di un cambiamento profondo. Gli altri potranno anche decidere di basare la loro sulla paura e sullo spettro del clientelismo. Noi faremo diversamente perché Nusco ha un marcia in più: il nostro obiettivo è rendere merito e riconoscimento alle tante intelligenze di cui gode il nostro paese”.
Così ha concluso il suo intervento: il ‘miracolo’ è avvenuto, gli ‘schemi’ sono rotti e poco dopo quelli di ‘Unione Popolare’ si ritrovano gioviali al tavolino di un bar…“eravamo quattro amici al bar che volevano cambiare il mondo…” e la storia… continua con l’entusiasmo di sempre. (di Oderica Lusi)