Unione dei Comuni, Giugliano(Cgil): sforzo importante e apprezzabile

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“Noto ed apprezzo il fatto che, in varie zone della nostra provincia, i comuni si stanno decisamente orientando verso la costituzione di unioni di comuni, soprattutto per ottimizzare i costi di gestione dei servizi da garantire ai cittadini delle proprie comunità”. Lo ha detto il sindacalista della Cgil Mimmo Giugliano.
”Alcune associazioni sono annunciate, altre sono in itinere, qualcuna (come la caudina) sta procedendo più speditamente nella definizione organizzativa degli obiettivi da realizzare in questa logica con tale strumento. Questo processo di aggregazione viene inteso da parte degli amministratori soprattutto come un modo efficace o come una necessità per fare fronte comune rispetto alle difficoltà finanziarie degli enti locali, ma non è ancora pienamente condivisa la filosofia del contesto dello sviluppo sul quale caratterizzare l’impegno e connotare il percorso, con un forte profilo politico disegnando più chiare prospettive nell’interesse della gente. Dal punto di vista amministrativo – continua Giugliano – i sindaci, gli amministratori sono immersi quotidianamente nella spasmodica attività per l’ acquisizione di risorse finanziarie da destinare ai capitoli di bilancio, ma gli stessi non mettono, secondo me, sufficiente energia e sostanziale impegno nell’ analisi delle prospettive da configurare nelle unioni dei comuni, per quanto riguarda la ricerca di ipotesi di sviluppo e di crescita economica per le zone che vengono ad essere rappresentate. Ecco, per l’appunto, che i comuni dovrebbero riflettere, come una esigenza, con più convinzione, sull’importanza di un sistema territoriale omogeneo di sviluppo integrato e quindi ragionare insieme non solo sui costi, ma anche e soprattutto sulle cose da fare, sui progetti e sugli investimenti da realizzare, al fine di determinare occasioni di miglioramento generale e diffuso. Come sindacato, abbiamo proposto che a livello intercomunale vanno prese decisioni unitarie anche sugli strumenti urbanistici, sui piani commerciali, sugli insediamenti produttivi, sui bilanci partecipati annuali e pluriennali, ecc. Perché, nella situazione attuale di crisi sociale drammatica – conclude il sindacalista – è giusto difendersi con un governo dell’emergenza, diventa fondamentale immaginare un futuro possibile costruito politicamente in modo innovativo con idee e quindi con proposte operative rivolte a riorganizzare il presente nel senso di una riqualificazione dell’esistente, elaborare un programma serio e credibile di sviluppo e di occupazione per la provincia di Avellino nel suo complesso”.

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