Un giorno dopo l’altro: la politica ritorna alle urne

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… E finalmente si vota!
Un parto accelerato durato circa tre mesi che ha tenuto inchiodato il territorio e le sue famiglie. Finalmente ognuno esprimerà la sua preferenza per Comuni, Provincia ed Europee. E poi, tanto per essere chiari, chi ha vinto… ha vinto. Questo è il nostro pensiero e il nostro modus vivendi interpretando un giornalismo che ha dovuto subire veline (quelle cartacee…), richieste, telefonate e sollecitazioni stando attenti nel ‘ripulire’ parole spesso poco comprensibili e giudizi a volte al limite della diffamazione. Dall’archivio di Irpinianews è facile comprendere come l’attuale campagna elettorale sia stata dura, velenosa e in alcuni casi anche poco civile. Da una parte gli addetti ai lavori della politica, dall’altra i cittadini alle prese con problemi quotidiani. E’ la storia di tutti i giorni: il Paese reale e il Paese virtuale. Un confronto, quello irpino, che riflette per alcuni aspetti le polemiche a livello nazionale. Da noi lo scontro interno agli ex democristiani ed ex comunisti, in Italia tra gli aficionados di Berlusconi e il resto dei partiti di opposizione. Sono 436.732 le persone che indicheranno con la preferenza l’appartenenza alla politica o meno in movimento che pure ha investito l’Irpinia. Con una differenza: almeno per le comunali e le provinciali il voto è… sacrosanto. Il diritto del cittadino, in questo caso, è tutelato a differenza delle ultime Politiche che premiava alcuni ‘privilegiati’ posizionati in pole.
Si parla poco di Europee e questo lascia perplessi per la visione culturale della politica nostrana (tranne per qualche rappresentante) più propensa ad una visione ‘paesana’ che alle larghe vedute. Il limite delle elezioni che sono ormai in atto è nella contraddizione della politica. Più interesse per lo status di consigliere provinciale e comunale che per quello più prestigioso e di servizio a favore dello sviluppo reale per i finanziamenti europei che mancano da tempo in Irpinia. Per dirla tutta è questione di ore. La posta in palio è alta, inutile negarlo. Da un lato è in gioco il prestigio di alcune importanti persone che hanno legato il nome dell’Irpinia, ai suoi successi e agli incarichi di governo con il tentativo del Pdl di dare una spallata ai resti del centrosinistra che si è diviso da un anno a questa parte e che per anni ha amministrato la totalità delle amministrazioni locali. E dall’altra la ‘difesa’ delle posizioni del Pd e dei suoi dirigenti, orfani di Ciriaco De Mita, tesi a dimostrare la bontà della loro politica e l’errore storico, a loro dire, del leader di Nusco. Chi vincerà dovrà fare comunque i ‘conti’ con la gestione degli enti dove sarà interessante far comprendere ai cittadini-elettori-utenti la diversità tra le diverse ideologie e comportamenti. Altrimenti nessuno… noterà la differenza. Il problema irpino, come quello italiano, d’altronde è tutto legato alla gestione del potere spesso parziale a danno degli interessi collettivi. Quello che chiede la gente è la svolta: dalla corruzione, dal facile clientelismo, dalla mancata applicazione della meritocrazia che tuteli e salvaguardi il lavoro (che non c’è!) e l’allontanamento delle solite facce figlie della partitocrazia. Se rinnovamento ci deve essere, si inizi dai comportamenti. Pertanto in bocca al lupo a tutti e nel nome della par condicio citiamo Alberta De Simone, a Cosimo Sibilia, Amalio Santoro, Antonio D’Avanzo, Saverio Galeotalanza, Benedetto Colucci, Pino Galasso, Massimo Preziosi, Gianluca Festa, Antonio Gengaro, Nicola Micera, i tanti candidati a sindaco e i numerosissimi candidati a consiglieri, comunali e provinciali. Sempre per la par condicio in bocca al lupo a tutti i candidati alle europee con la speranza – siamo sicuri che non sarà evasa – che nessuno, per dirla alla Brunetta maniera, diventi poi euro-fannullone. Saranno due giorni intensi per la stampa e per i tanti addetti ai lavori. Possiamo augurarci almeno una volta che gli antichi livori vengano messi da parte? Questo è l’auspicio. ( a cura della redazione politica)

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