I dati dell’ultimo rapporto Uil sulla cassa integrazione confermano l’allarme lanciato dal sindacato e dalla stessa Confindustria in questi ultimi mesi. La situazione in Campania e nella provincia di Avellino per il mese di marzo 2011 è senza dubbio preoccupante.
In Campania le ore di cassa integrazione richieste a marzo, rispetto quelle di febbraio 2011 hanno subito un aumento dell’87,5%. Nella provincia di Avellino la differenza in termini percentuali arriva al 121% rispetto al mese precedente, facendo registrate un’impennata oltremodo preoccupante.
Anche se rispetto ai dati dello scorso anno la situazione è lievemente migliorata. Se, infatti, i dati di marzo 2011 rispetto a quelli di marzo 2010 in Campania hanno fatto registrare un aumento del 40%, per la provincia di Avellino c’è un calo dell’8%. Nel primo trimestre del 2009 per la Campania le ore complessive richieste di cassa integrazione sono 8.328.126, nel primo trimestre del 2010 12.612.102, nel primo trimestre del 2011, invece, le ore richieste sono 14.920.487.
Nel primo trimestre del 2009 in provincia di Avellino le ore di cassa integrazione richieste sono 1.120.814. Nel primo trimestre del 2010, invece, le ore di cassa integrazione richieste sono 2.052.385. E nel primo trimestre del 2011 le ore sono 1.634.104.
I dati per settore produttivo confermano che a soffrire di più sono industria e edilizia. Nel mese di febbraio 2011 per l’industria sono state richieste 252.260, per l’edilizia 74.940, per l’artigianato 368 e per il commercio 19.956. Nel mese di marzo 2011, invece, le ore di cassa integrazione richieste per l’industria sono salite a 695.316, per l’artigianato a 2.080. per il commercio a 19.934 e per l’edilizia sono scese a 52.865.
«In termini settoriali – ha commentato il segretario provinciale della Uil di Avellino Franco De Feo – si conferma il vasto mondo della piccola impresa, terziario ed artigianato, il più in sofferenza e questo deve portare, rapidamente a dare certezze ai milioni di lavoratori che vi operano con il garantire, anche nel 2011 e nel 2012, che si proroghi l’accordo Governo-Regioni sull’estensione della Cassa Integrazione in deroga alle imprese scoperte da questo importante ammortizzatore. Certamente ciò rischia di non essere sufficiente a garantire un futuro meno angoscioso. Si dovrà, infatti, intervenire affinché, finalmente entri in campo una efficace politica attiva a sostegno della ricollocazione di migliaia di lavoratori che, in molti casi, non ritorneranno alla piena attività nell’azienda di provenienza. Più formazione dedicata, più orientamento sono le ricette per passare da un doveroso intervento che garantisca il reddito ad azioni tese a dare un lavoro duraturo. Rimane sullo sfondo, per il paese, il tema dello sviluppo che passerà, anche, dall’incentivare le imprese ad investire anche nel capitale umano. Con risorse che andranno trovate, rapidamente, sia dalla lotta all’evasione fiscale e dalla lotta agli sprechi che dalla capacità delle amministrazioni regionali e nazionali di spendere le ingenti risorse europee. I dati di marzo descrivono un ritorno ai periodi più difficili della crisi. Questo deve spingere Regione e Provincia ad un intervento immediato per far ripartire l’economia. Non ci si può più limitare all’utilizzo di ammortizzatori sociali. E’ tempo di dare risposte concrete ai lavoratori e a tutti quei giovani pronti ad andare via dal Sud».
Redazione Irpinia
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