UdC – G. De Mita: “Intesa sui programmi come già fatto in Provincia”

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Avellino – “Quando D’Alema riferisce, come è successo ad Avellino, di non aver né condiviso né capito le ultime mosse dell’UdC significa soltanto che è molto difficile dialogare con lui”. A riferirlo è Giuseppe De Mita intervenuto questa mattina con Maurizio Petracca e Angelo D’Amelio in occasione della conferenza stampa di presentazione degli Stati Generali dell’Unione di Centro, in programma nella città capoluogo sabato 24 ottobre.
L’imminente kermesse centrista non si ridurrà ad una semplice passerella, né sarà un momento per facili trionfalismi. “Passata l’estate – spiega il vice presidente di Palazzo Caracciolo – abbiamo inteso intraprendere una discussione di carattere generale che aprisse alla stagione del tesseramento. Un po’ come già successo nel corso della convention di Chianciano, intendiamo ripetere un clichè molto valido dove il tutto non sarà finalizzato meramente alla festa del partito ma costituirà momento di discussione molto ampio, con l’idea di coinvolgere una parte della collettività per riflettere circa l’attuale situazione della società”.

L’appuntamento di sabato si dividerà in due filoni. Nel corso della mattinata dei lavori, lo spazio sarà dedicato agli esponenti della società civile e alle associazioni di tutti i livelli. Tra le figure che hanno già aderito all’iniziativa si segnalano Mario Melchionna, segretario provinciale della Cisl, don Vito Todisco, Carlo Mele della Caritas di Avellino, Francesca Silvestri dell’Acli, Giuliano Minichiello, ex assessore alla cultura del Comune di Avellino, Piero Mastroberardino e altri. “Ognuno interverrà puramente a titolo personale – continua – ancorché tutti sono rappresentati di qualche associazione. Non ci sarà nessun reclutamento intorno a una posizione politica”.
Una prima parte del dibattito si incentrerà, quindi, intorno al tema ‘La società e la crisi di rappresentanza’. “Lo svuotamento dei luoghi di discussione è un tema di fondamentale importanza che mette sotto i riflettori la crisi tra cittadino e istituzioni. Tant’è vero che alle ultime elezioni, tra schede bianche, nulle e persone che non hanno scelto di votare né quello né l’altro schieramento, circa il 60 per cento degli aventi diritto al voto non si è espresso in favore del bipartitismo”.
Nel pomeriggio, invece, si procederà con una discussione di carattere interno al partito e più chiusa, dal titolo ‘L’Unione di Centro e la crisi della democrazia’: parteciperanno amministratori ed esponenti politici dell’UdC e le conclusioni saranno affidate a Ciriaco De Mita.

CANDIDATURE E REGIONALI – Entro la fine di novembre la piattaforma programmatica, poi i nomi: “L’UdC – spiega ancora Giuseppe De Mita – si pone come uno spazio di libertà all’interno di un sistema che è soffocato dal Pd e dal PdL. In questo senso, non possiamo ridurci nuovamente al solito tormentone degli apparentamenti che ha caratterizzato i mesi precedenti all’elezioni provinciali. Il vero problema è che gli altri partiti non riescono ad avere una posizione politica fuori dal novero dei candidati. L’UdC si organizzerà in base ad una proposta di governo che, come partito, svilupperemo entro novembre in occasione della conferenza programmatica regionale. Il modello che si è instaurato alla Provincia di Avellino può essere una opzione valida ma di sicuro non ci presteremo al balletto delle indiscrezioni sulle alleanze”.
E ancora sull’intervento di D’Alema: “Evidentemente non ha inteso fare una concreta apertura. Le alleanze fatte solo per questioni numeriche non servono; altro discorso è se, invece, si agisce all’interno di una coalizione seguendo un programma condiviso come è già successo per l’Irpinia a giugno”.

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