Era sembrato tutto terribilmente chiaro sabato scorso ai doganieri dell’aeroporto di Melbourne in Australia. Una giovane turista filippina scende dall’aereo, i cani antidroga si innervosiscono e reagiscono al suo passaggio, il personale della dogana effettua la perquisizione e tra gli effetti della giovane sbucano tre pacchetti contenenti una non meglio identificata sostanza. Scattano gli ulteriori controlli, nessun dubbio: si tratta di droga, anfetamine è il verdetto. La filippina viene consegnata alla polizia federale che ne dispone l’immediata carcerazione con l’accusa di spaccio internazionale. Cinque lunghi giorni per la ragazza in cella – “tra traumi e perdita di peso”, dichiarerà poi il suo legale – prima della verità. Gli accertamenti successivi scagionano la donna, il contenuto delle bustine non è droga, ma semplicemente tè al limone: accusa ritirata e donna immediatamente scarcerata. Brutta avventura davvero quella della giovane turista, per la quale il giudice del tribunale ha ordinato un risarcimento di 3.300 euro per i danni morali e materiali subiti. M. C. S., queste le iniziali della 29enne. Chissà quale ricordo le resterà ora dell’Australia…
Redazione Irpinia
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