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Truffe informatiche, al vertice del gruppo sgominato dai Carabinieri un detenuto ai domiciliari

Un quarantaseienne di Torre del Greco detenuto agli arresti domiciliari, Aniello Ruggiero (ora finito in carcere), sarebbe alla guida della “banda” di truffatori informatici che tra ottobre del 2020 e giugno 2021 hanno messo a segno almeno dieci frodi ai danni di ignari correntisti a cui con la tecnica del phishing veniva svuotato o ampiamente alleggerito il conto corrente. Questa mattina per lui e altri sette complici, tra cui la sua compagna, sono scattate le misure cautelari, quelle firmate dal Gip del Tribunale di Salerno Giandomenico D’Agostino su richiesta della Procura della Repubblica di Salerno, a coordinare le indagini il Procuratore Aggiunto Francesco Soviero. A condurre gli accertamenti i militari del Norm della Compagnia di Solofra, agli ordini del capitano Gianfranco Iannelli, che hanno ricostruito anche sulla base delle intercettazioni ambientali e telefoniche, l’organigramma dell’associazione. Oltre a Ruggiero e alla sua compagna finita ai domiciliari, ci sono altre sei persone coinvolte, due gli irpini di Montoro e Solofra (una donna finita ai domiciliari e un uomo all’obbligo di dimora). Gli indagati, che già avevano ricevuto anche perquisizioni dei Carabinieri di Solofra nell’aprile del 2021, sono in totale 14. Solo per otto però la Procura di Salerno ha chiesto la misura cautelare. Tutti rispondono a vario titolo di accesso abusivo al sistema informatico, frode informatica e di riciclaggio, visto che il denaro veniva trasferito su carte postepay o su conti correnti e prelevato dai sodali del capo del gruppo criminale.
Il sistema
La truffa del phishing, spacciandosi per un istituto di credito e convincendo il cliente tramite un SMS a fornire i dati o nella maggior parte dei casi aderire ad un link per una questione di sicurezza. In quasi tutti i casi denunciati dalle vittime, partire dalla prima denuncia del 23 ottobre 2020, ci sarebbe stata anche una vera e propria assistenza telefonica. Ai soggetti reclutati dalla banda per intestarsi carte o conti e poi occuparsi di ritirare i proventi, in genere anche nella stessa giornata in cui veniva effettuata la frode, il gruppo corrispondeva una quota dell’uno per cento. Dieci su dodici oggetto della richiesta, i capi di imputazione su cui il Gip ha concesso le misure cautelari.
Truffa da 124mila euro
Una delle vicende ricostruite dai militari della Compagnia di Solofra riguarda una truffa da 124.023 euro ai danni di una donna che nel maggio 2021 aveva denunciato il fatto. E i Carabinieri avevano ricostruito chi avesse operato i prelievi in quindici occasioni di una parte delle somme, anche grazie alle immagini della videosorveglianza degli uffici postali da cui erano state prelevate.

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