Tre anni in prima linea contro clan e abusi Il maggiore Laghezza lascia l’ Irpinia

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Dalle indagini che hanno chiuso il capitolo investigativo sulle aste agli eventi criminosi che hanno insanguinato la Valle Caudina, passando per le delicate inchieste che la Sezione Specializzata del Nucleo Investigativo ha condotto sulle violenze ai danni di minori e donne e ai fatti avvenuti nel carcere di Bellizzi con le misure per tre agenti.

Un elenco lungo quello del lavoro compiuto alla guida del Nucleo Investigativo di Avellino dal maggiore Pietro Laghezza, a partire da settembre 2020 fino a qualche giorno fa, giusto il tempo di chiudere con tre misure cautelari una delle inchieste coordinate dalla Dda di Napoli e condotte dai suoi militari in Valle Caudina, assestando un colpo al clan Pagnozzi e ai suoi presunti reggenti. Discreto come tutti gli ufficiali che sono alla guida di un “reparto” di intelligence come quello a cui è stato chiamato a dare il suo contributo l’ufficiale nell’Arma. Non senza problemi, come ha dimostrato l’indagine poi archiviata per le vicende del processo Aste Ok da cui però è emersa la piena correttezza degli atti compiuti dai suoi “uomini”.

In Irpinia Laghezza si è trovato subito a dover affrontare insieme a tutti gli altri militari la dura gestione delle seconda ondata del Covid e monitorare al contempo anche gli affari della criminalità sulla stessa emergenza. Indagini delicate quelle affidate in questi tre anni al Nucleo Investigativo. Ha traghettato la parte finale dell’inchiesta Aste Ok, quella che nel novembre del 2020 ha portato al secondo blitz contro la presunta alla affaristica del Nuovo Clan Partenio.

I militari del Nucleo hanno anche condotto le indagini giunte in poche ora alla svolta sul delitto Zeppetelli e quelle sul tentato omicidio di Clemente Fiore. Fari puntati sulla Valle Caudina, che sono qualche giorno fa giunti anche a scoprire come l’usura continuasse ad essere il core business della camorra in terra al confine con il Sannio e il casertano. Un lavoro spesso silenzioso e anche invisibile quello che ha coordinato il maggiore Laghezza in Irpinia. Ma ci sono state anche indagini su delicati casi di abusi che sono finiti alla ribalta nazionale. Da qualche giorno l’ufficiale e’ in Lombardia alla guida di una delle locali Compagnie dell’Arma. Un patrimonio investigativo e una guida che sicuramente lascerà traccia nei militari del Nucleo, la sua squadra, che ha portato ad importanti successi.