Trasporto pubblico, tagli in vista. La denuncia della Cgil

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Naufragio in vista per il sistema del trasporto pubblico in Irpinia. I tagli imposti alle linee regionali e provinciali trasformeranno il sistema di trasporto pubblico, su gomma e rotaia, in un miraggio. Sulle reti regionali su gomma sono stati anticipati tagli per 300 mila km ed una riduzione degli investimenti superiore al 20% I bus irpini si vedranno ridurre le corse dagli attuali 1,272,000 km ai 935 mila mentre le risorse destinate al trasporto passeranno da 2.091.000 a 1.684.000 Si tratta solo di un assaggio dei danni che farà la mannaia della regione che sulle linee provinciali ha previsto una riduzione di 3 milioni di km complessivi e di 3 milioni di euro in meno. I tagli stanno già producendo effetti con la soppressione di tutti i treni sulla tratta Benevento-Ariano irpino-Foggia. La CGIL e la FILT ribadiscono la denuncia già avanzata nelle scorse settimane, che sembra essersi consumata nell’indifferenza di tutti e soprattutto ha dovuto fare i conti con l’incomprensibile posizione di altre sigle sindacali, impegnate solo a dividere il fronte dei lavoratori. “La nostra organizzazione – spiega Pietro Nappi, segretario provinciale della FILT CGIL – mira a difendere da una parte il servizio pubblico a vantaggio dei cittadini e da un lato a salvaguardare il posto e le condizioni di lavoro del settore. Questo il senso dell’agitazione del 31 marzo e del primo Aprile scorsi. Siamo preoccupati per le condizioni di lavoro in cui sono costretti gli autisti delle aziende di trasporto e per l’inefficienza e insufficienza del servizio, ciò nonostante solo i lavoratori sono stati impegnati nell’agitazione che avrebbe dovuto interessare cittadini ed istituzioni locali. “Ribadiamo – aggiunge Nappi – che il bersaglio della nostra azione non sono le aziende o lavoratori ma la regione Campania che preannuncia altri tagli per il prossimo anno. Riteniamo doveroso, invece, come stabilito anche dai sindacati a livello regionale, destinare al trasporto pubblico locale ulteriori fondi, assicurare la regolarità dei pagamenti. Ancora non trovano risposta da parte dell’assessore regionale Vetrella i quesiti riguardo all’utilizzo dei 50 milioni di euro e da parte dell’assessore provinciale Generoso Cusano sulla predisposizione del servizio minimo e del piano triennale. Chiediamo alle aziende di trasporto pubbliche e private di non sottoscrivere i nuovi contratti di servizio provinciali, quindi di non dismettere né ridurre drasticamente il servizio,dopo i previsti tagli, fino a quando non si faccia chiarezza a livello regionale sulla delibera che ha previsto i tagli, fin quando non verrà finanziato un fondo di sostegno per l’esodo incentivato del personale in esubero, e fin quando non verrà rispettata la clausola sociale prevista dalla legge regionale”. Anche la vertenza dei trasporti locali sarà parte integrante dello sciopero del prossimo 6 Maggio a Napoli, perché l’agitazione della CGIL, non costituisce una iniziativa identitaria ma mira a costruire un fronte unitario per dare risposte ai cittadini sui servizi ed ai lavoratori sull’occupazione

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