Irpinianews.it

Teora – Di Domenico vicino al rischio sfiducia

Teora – Un esito forse inaspettato. Sala consiliare gremitissima. Tutti in attesa di un chiarimento. La querelle Di Domenico-Casale catalizza l’attenzione dei cittadini senza tuttavia trovare soluzione, almeno non quella prevista. Chi si attendeva un dibattito duro ed un forte scambio di idee ha dovuto necessariamente ricredersi. Tanto per cominciare Giuseppe Casale, reduce dalla disputa con il primo cittadino che gli aveva revocato la carica di vice sindaco non più di 10 giorni fa, ha deciso di ‘disertare’ l’aula consiliare. Nessun faccia a faccia, dunque. Ma senza dubbio delle delucidazioni con il cambio della casacca di vice da Casale a Paola Rotonda E’ stato Di Domenico, come d’obbligo, a gestire i ‘giochi’, dando chiarimenti attesi ma forse imprevisti. “La revoca di Giuseppe Casale dal ruolo di vice sindaco è stata dettata da un fatto prettamente politico nonostante ci sia comunque e sempre nei suoi confronti un sentimento di amicizia”. Nessun attacco, dunque, come in molti si aspettavano, ma una serena presa di coscienza, gestita, tuttavia, senza “l’incomodo” dell’avversario in campo. “Al di là della ‘cena’, Casale – ha continuato – sostenuto alla Provincia e alla Comunità montana, non ha saputo collaborare in maniera tangibile nell’amministrazione del paese. Insomma non è stato il mio braccio destro come mi aspettavo che fosse”. Un’analisi attenta e in un certo qual modo non priva di rammarico da parte di un primo cittadino sceso in campo, durante il passato, proprio con il sostegno e la fiducia di Casale. Ma la situazione non cambia. I veleni non trovano sfogo nel chiarimento di Di Domenico e la cittadinanza continua a dividersi in due parti. Più duro ma anche più diretto l’intervento di Rosetta Casciano. Una delucidazione attesa sulla fantomatica ‘cena a base di carne e pesce’, più volte nominata come una sorta di pomo della discordia negli equilibri tra gli esponenti teoresi. E la Casciano testualmente ha dichiarato: “La cena, il cui scopo sarebbe dovuto essere, tramite la dirigente teorese,l’incontro chiarimento con l’on Ciriaco De Mita, era una semplice occasione per recuperare credito con il leader di Nusco,e non per parlare di crisi amministrativa al comune di Teora. La maggioranza, in questo,ha aggiunto la Casciano, non è stata solidale nei confronti di un suo membro”. Ma l’intervento non ha lasciato soddisfatto Di Domenico che ha ritenuto doveroso riprendere la parola: “Avremmo preferito riavere Casale quale figura istituzionale degli anni ’80, e non nella veste politica che oggi ha deciso di rivestire”. Il dibattito si è acceso più per “pettegolezzi” che per valutazioni di carattere politico. Alla fine, come sempre accade in politica e negli ambienti dei piccoli paesi , la…voce, che pare accreditata di un documento di sfiducia a firma di 8 consiglieri: 4 di maggioranza e 4 di opposizione. Insomma, l’ago della bilancia sembra ora pendere dal verso opposto. Di Domenico, infatti, se le indiscrezioni trovassero credito, sarebbe il prossimo protagonista dell’elenco irpino dei Comuni su cui imperversa l’ombra del commissariamento. Quasi a voler dire ‘chi di spada ferisce, di spada perisce’. Intanto non manca, in merito, la posizione di Casale che ha dichiarato, al di fuori della sede comunale, di essere un uomo di centrosinistra collocato, ora, tra le fila della minoranza. In conclusione, è netta la sensazione che nei prossimi giorni Teora sia al centro di un infuocato dibattito politico, sia per un eventuale scioglimento del Consiglio sia per la nascita di nuove aggregazioni che potrebbero sorgere in vista delle Politiche. La causa nasce dal fatto che Di Domenico ha espresso la sua vicinanza all’Udc in un territorio, quale l’Alta Irpinia, fortemente di centrosinistra. Una storia, quella di Teora, che non convince per la motivazione banale della cena tra due avversari. L’idea del cronista, è che “scientificamente” è stato studiato a tavolino un percorso, nel quale, istintivamente ma anche con grande coraggio, Di Domenico è scivolato sulla buccia di banana. Anche se a ragione e con la dignità di chi deve difendere una storia figlia delle ultime amministrative. Ma come è noto, in politica, spesso la ragione è dalla parte degli audaci…

Exit mobile version