Tentata rapina alla gioielleria, Liotti il “basista” fornì la vettura per il colpo

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MERCOGLIANO- Francesco Carlo Liotti, il trentanovenne pregiudicato di Atripalda già sottoposto agli arresti domiciliari per spaccio e aggressione ai Carabinieri, sarebbe il “basista” della tentata rapina organizzata il 22 ottobre 2024 alla Gioielleria Gioe di Mercogliano. Oltre a fornire la vettura utilizzata da un cliente dell’autolavaggio dove lavorava, avrebbe organizzato il colpo e anche tenuto nello stesso autolavaggio un incontro nella mattinata, poche ore prima delle 10:20 del 22 ottobre, quando era scattato il raid a Mercogliano, come e’ noto fallito a causa dell’intervento di un negoziante vicino alla gioielleria. L’ipotesi investigativa emersa dalle indagini della Squadra Mobile di Avellino e il riscontro contenuto dagli accertamenti tecnici sui passaggi delle vetture utilizzate dalla banda, una Panda e la TRoc di un cliente con targhe sostituite fornita dallo stesso Liotti al gruppo proveniente da Napoli, hanno trovato condivisione sia nella richiesta della Procura della Repubblica di Avellino, il sostituto procuratore Cecilia Annecchini, il magistrato che ha condotto le indagini e da parte del Gip del Tribunale di Avellino Antonio Sicuranza, che ha firmato la custodia cautelare in carcere nei confronti di Liotti. Più sfumata e legata ad un contatto sempre avvenuto il 22 ottobre e’ la posizione del secondo irpino indagato e raggiunto da una misura cautelare agli arresti domiciliari. Si tratta di Stefano Giella, gia’ noto per altre vicende di cronaca e secondo gli inquirenti legato a Francesco Liotti. Entrambi ora dovranno comparire nelle prossime ore davanti al Gip del Tribunale di Avellino Antonio Sicuranza. Liotti e’ difeso dal penalista Costantino Sabatino, Giella dal penalista Rolando Iorio.