Taurano – L’idolo azzuro, Marek Hamsik cittadino onorario

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Marek Hamsik da Taurano. Da oggi, Marekiaro non è più, semplicemente, un idolo azzurro che viene dall’est. E’ un compaesano. E’ cittadino (onorario) d’un paesino di 1500 anime, abbarbicate s’una collina dell’avellinese, ma con un forte legame con la terra d’origine del centrocampista azzurro, la Slovacchia.

FESTIVAL FOLKLORE – L’iniziativa parte dalla Pro Loco del paesino (http://www.prolocotaurano.it/), che da ben 18 anni organizza il Festival Internazionale del Folklore. E’ in questo ambito che, da un paio di anni, grazie alla mediazione dell’ing. Marian Raska (amico della famiglia Hamsik), è nato un gemellaggio culturale e sportivo con la città di Banska Bystrica. Qui Marek, dall’età di 4 anni, ancora senza cresta, iniziava a coltivare il suo sogno. Non senza sacrifici: quando il calcio gli diede la sua prima grande opportunità, mostrare il suo talento nella squadra della capitale, Bratislava, la famiglia fu costretta a vendere l’auto. E’ con questo esempio di grande umiltà che gli Hamsik hanno tirato su Marek. E lui, arrivata la notorietà, non ha dimenticato la normalità. Non è una trovata pubblicitaria quella della comunità di Taurano, qui la questione dell’integrazione sociale è seria. Lo dice il Festival. Lo dice la nutrita comunità di stranieri, che vengono quasi tutti dall’est, Romania in particolare, ma ci sono anche due donne slovacche. CITTADINANZA ONORARIA – Una di queste è Katarina Kolesnacova, 30 anni, da undici in Italia. Ha vissuto in Toscana, dove ha conosciuto Maurizio, con cui ora convive a Taurano e gestiscono insieme un negozio di acconciature. “Qui mi sento a casa, è come una grande famiglia”. E da quando Hamsik è diventato un idolo azzurro “mi sento ancora più orgogliosa delle mie origini”. E’ una lavoratrice infaticabile, ma oggi è un giorno speciale per lei: “chiudo tutto e vado al Comune. Alle 18 sono lì, in prima fila”. E’ l’occasione d’una vita: uno dei “simboli più importanti” del suo paese, non sarà più solo un semplice conterraneo di cui sentirsi orgogliosa, da oggi Hamsik sarà un compaesano.
Ore 19, Marekiaro arriva al Comune, accompagnato dall’applauso prolungato dei presenti, e dai soliti cori, che vanno dal “Chi non salta…” a “o surdato ‘nnammurato”. Sorride lo slovacco, un sorriso che quasi tradisce un po’ di timidezza. Il sindaco Antonio Graziano, alla presenza della giunta comunale e dei consoli, Franca Serao Gilfatti (console onorario di Napoli) e Lubica Mikusova (c. a Roma per la Rep.Slovacca), conferisce al centrocampista azzurro la cittadinanza onoraria. Marek spalanca ancora i dentoni, come suo solito, quando il sindaco Graziano, dopo aver snocciolato il suo curriculum vitae, gli augura di vincere il Pallone D’Oro. I flash accarezzano la sua cresta, e un boato accompagna la consegna delle “chiavi della città” e la sua firma sul “contratto” che lo legherà a vita con Taurano. Tra i presenti si fa largo Katerina, i suoi occhi sono lucidi: “E’ come sentirsi a casa”.

IN CAMPO CON HAMSIK – Finita la cerimonia in Comune, Marek è scortato fino al campo comunale “Graziano”, lo aspettano una folla festante (in cerca di autografi) e soprattutto le due compagini locali, lo Sporting e l’Acd Taurano.
Qui gioca Giuseppe Sparano, 22 anni, studente di farmacia, vive tra Napoli e Lauro. Ma ogni due domeniche, ha residenza fissa: stadio San Paolo, Curva A. Giuseppe gioca a centrocampo, proprio come uno dei suoi idoli. Ha sposato appieno la filosofia della curva, “viene sempre prima la maglia”, ma se c’è qualcuno che merita un coro e un applauso in più “quello è proprio Hamsik, un campione sì, ma soprattutto, un combattente umile”. Fischio d’inizio, Marek avvia il gioco, stavolta i ruoli quasi si capovolgono: è lui a guardare Giuseppe. Per una volta, come nei sogni, quando le distanze tra noi e i nostri eroi si annullano.
Da domenica sera si torna alla realtà: Marek in campo contro il Chievo, Giuseppe in curva a tifare. Ci sono due sconfitte da riscattare, ed un primato da riconquistare.

CAMPIONE DI NORMALITA’ Lavezzi si chiudeva in casa, o nei portabagagli dei compagni, per non farsi travolgere dall’affetto dei tifosi. Hamsik no, è un campione diverso. Fa il fenomeno in campo, fuori è un fenomeno di normalità. Il campione della porta accanto.
Lavezzi, Cavani, Hamsik hanno tutti un posto speciale nel cuore dei tifosi, ma Marekiaro, ora, ne ha uno speciale anche nella terra dei suoi tifosi. E’ diventato “nu paesan”.
Tra Giuseppe, Katerina e Marek il legame è forte, sono tutti parte d’un triangolo di desideri, che va dall’integrazione sociale, passa per una passione, e arriva al sogno. Lo scudetto? I 22 anni di Giuseppe sono un dolce presagio. Nel caso, la parrucchiera Katarina saprebbe cosa fare: “a Taurano, cresta per tutti”. (Salvatore Grasso)

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