BAIANO- Quattro condanne per singole condotte di truffa in concorso tra i tre anni e sei mesi per S.M, una family banker del Baianese ritenuta la mente del gruppo difesa dall’avvocato Danilo Iacobacci, assolta da altri due capi di imputazione per truffa e dalla piu’ grave accusa di associazione, altri due irpini D.S.M di Solofra, difeso dall’ avvocato Domenico Iommazzo, condannato a tre anni e assolto dall’ accusa di associazione, un’ altra residente nel Baianese, I.M, condannata a tre anni di reclusione. Ci sono stati anche quattro proscioglimenti per intervenuta prescrizione di almeno otto capi di imputazione e l’assoluzione “perche’ il fatto non sussiste con il comma 2” per altri quattro imputati, tra cui F C un agente assicurativo di Baiano (difeso dall’avvocato Costantino Sabatino e Simone Imparato), dall’ accusa di associazione per delinquere finalizzata alla truffa. La Procura aveva invocato una condanna a nove anni per S.M e cinque anni e sei mesi per F.C. Questa la decisione dei giudici del Collegio Penale del Tribunale di Nola su uno dei filoni processuali nati dall’inchiesta della Procura di Napoli e della Guardia di Finanza. L’ inchiesta aveva fatto emergere come venissero sottratti i codici di accesso ai conti correnti di clienti moribondi per svuotarli prima che avvenisse il decesso. Il promotore finanziario, o family banker, S. M e l’agente assicurativo F C, entrambi di Baiano, erano finiti ai domiciliari con le accuse di riciclaggio, truffa e frode informatica. Nel processo davanti ai giudici di Nola era contestata a loro carico l’accusa più grave, quella di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, all’ autoriciclaggio e alla frode informatica ai danni di clienti ed istituti bancari, che al termine dell’istruttoria dibattimentale e’ caduta per insufficienza di prove oltre che per i due promotori finanziari del Baianese, anche per altri due imputati. La motivazione della sentenza sarà depositata entro novanta giorni. Per le stesse vicende sono in corso, per i due imputati irpini, altri due processi in Appello.
Svuotavano i conti correnti dei clienti prima che morissero: quattro condanne, esclusa l’associazione
