Sarà presentato domani mattina alle 11.30 presso la sala del Circolo della stampa di Avellino il Festival Internazionale di Musica Etnica “Sentieri Mediterranei”. L’evento quest’anno festeggia la sua dodicesima edizione. Il festival si inserisce all’interno dei percorsi tematici della Regione Campania e nello specifico “Estate 2010: alla riscoperta del patrimonio culturale” ed è coofinanziata dai fondi Por Fesr 2007/2013 dell’Unione Europea. Si tratta di un importante appuntamento di musica, cultura e ambiente che vede protagonista per tre giorni il piccolo paesino ai piedi del Partenio. Il programma della kermesse sarà reso noto domani mattina nel corso della conferenza stampa, e si preannuncia di tutto rispetto. Nel corso della conferenza stampa di domattina sarà inoltre reso noto alla stampa il programma della campagna di sensibilizzazione per la sicurezza stradale “Sentiero vitale” promossa dall’Arcss (Agenzia regionale per la sicurezza stradale) in collaborazione con l’Aci Napoli che già dallo scorso anno è parte integrante del festival internazionale di musica etnica.
Il festival internazionale di musica etnica “Sentieri Mediterranei” festeggia quest’anno la sua dodicesima edizione e rappresenta ormai un punto di riferimento nell’ambito della musica etnica internazionale. “Si può senza dubbio definire una delle più ricche e interessanti manifestazioni di musica popolare in Italia – ha commentto il sindaco Pasquale Giuditta -. L’intuizione di dodici anni fa ha dato ragione a chi ha fortemente voluto questo evento e a quanti hanno lavorato duro per realizzarlo. Il bilancio dei primi dodici anni ha senza dubbio un segno positivo: una sfida vinta! Voglio ringraziare per questo quanti hanno collaborato alla costruzione del successo di questo festival offrendo il loro contributo, e a tutti i cittadini di Summonte, tutti quelli che con sacrificio hanno reso la kermesse e quindi il paese, un punto di riferimento nel panorama degli eventi musicali di qualità. Un obiettivo che non avremmo potuto raggiungere senza il prezioso contributo del direttore artistico Enzo Avitabile, straordinaria personalità della musica internazionale, ma anche Eugenio Bennato, Nunzio Areni e Peppe Barra che hanno diretto il festival nei primi anni di vita. Grandi nomi e grandi numeri nel bilancio delle precedenti edizioni hanno consolidato ed ampliato la formula della rassegna che propone il connubio vincente tra turismo, cultura e ambiente, tanto che oggi possiamo dire che “Sentieri Mediterranei” è molto più di un festival musicale. In questi dieci anni ha acquisito importanza l’elaborazione di una proposta progettuale capace di favorire la discussione, lo scambio di conoscenze, la creazione di relazioni tra i paesi partecipanti, per arrivare a costruire una rete stabile di partner nell’area mediterranea. Questo progetto intende far conoscere e diffondere stili di vita e culture differenti nella cornice del Mediterraneo, tema quanto mai attuale oggi. È attraverso la musica, e non solo, che “Sentieri Mediterranei” ha offerto il suo personale contributo all’integrazione tra popoli diversi e l’avvicinamento del pubblico italiano a culture extraeuropee, tramite la conoscenza e la diffusione del loro patrimonio musicale tradizionale. Una mission che “Sentieri Mediterranei” ha centrato anche quest’anno”.
“Sono onorato di essere il direttore artistico dello straordinario Festival internazionale di Musica Etnica “Sentieri Mediterranei” – ha dichiarato Enzo Avitabile – . La salvaguardia della cultura tradizionale popolare è un segno di rispetto e d’amore per l’umanità, un sistema potentissimo d’unione di popoli e gruppi sociali diversi e l’affermazione-evoluzione della loro identità culturale. I dialetti, le produzioni letterarie, le musiche, le danze, i rituali, i racconti, i giochi, i costumi, l’artigianato, il cibo. Una metodologia di tipo pedagogico – film, musei, esposizioni, spettacoli – atta a ricercare con passione e dedizione la strada del recupero dei territori e delle loro tracce nella memoria, nella sensibilità e nella coscienza degli uomini di oggi. Il festival di Summonte è l’esperienza viva, la dimostrazione reale di tutto questo. Ringrazio quest’evento che da anni seguo con attenzione ed entusiasmo di avermi dato gli stimoli per le nuove conquiste culturali. Lunga vita a “Sentieri Mediterranei” gioiello ed esempio di come e quando la tradizione incontra il mondo”.
La musica è la più antica forma di comunicazione e il mezzo più efficace per avvicinare gente, idiomi, sentimenti. Un punto d’incontro in un’epoca segnata dal fondersi e confondersi dei popoli un tempo divisi da grandi distanze. Summonte, alle pendici del Partenio vanta un’antica tradizione fatta di duro lavoro in montagna, di canti e di musica popolare. Fin dal ’600, infatti, è assai fiorente il commercio della neve che veniva trasportata su carretti coibentati in maniera rudimentale verso la costa soprattutto verso la città di Napoli. Nei mesi invernali la neve veniva accumulata nelle “neviere”, profonde fosse cosparse di carbone, schiacciata con i piedi a ritmo di tamburi e di canzoni popolari. Summonte, sovrastato dal Santuario di Monte-vergine, meta di pellegrinaggi da oltre otto secoli, è stato da sempre attraversato da gruppi di fedeli – detti “scapigliati” – che si recavano al Santuario intonando canti religiosi e accompagnandosi con rudimentali strumenti musicali. La prima edizione di “Sentieri Mediterranei”, nel 1999, voleva esser un prologo del turismo religioso del Grande Giubileo del 2000. Ma la novità, l’attualità e gli sviluppi futuri dell’intuizione di Pasquale Giuditta (ideatore e promotore della manifestazione) e dell’allora Amministrazione Comunale e della Pro Loco di Summonte (Il Tiglio), furono colti appieno dagli artisti e dagli organi di informazione che vi diedero grande risalto e posero in evidenza il significato, le implicazioni, le prospettive che la rassegna di musica etnica avrebbe avuto nel far conoscere e fondere culture diverse in un modo dove globale e locale si toccano e si confondono. La rassegna ha accomunato alla musica espressioni artistico-figurative e profonde tradizioni locali, come mostre dei prodotti tipici. “Sentieri Mediterranei” e Summonte hanno contribuito a dare concretezza all’espressione “Musica senza frontiere” uno dei pilastri della solidarietà, della pace e della convivenza civile.
