Tra la sofferenza e la rabbia dei parenti delle vittime è andato in scena l’ennesimo capitolo del processo per la strage del viadotto Acqualonga dell’autostrada Napoli-Bari, nel territorio di Monteforte Irpino, dove persero la vita 40 persone provenienti da un pellegrinaggio a Pietrelcina.
Tre i teste ascoltati a Palazzo di Giustizia questa mattina, troppo pochi secondo i familiari delle vittime, che, come sempre, da Pozzuoli si recano nel capoluogo irpino per assistere al processo.
“Dopo quattro anni siamo ancora ad un punto fermo – ha detto Rosalba Lanuto – non ci sono risposte concrete e non si arriva ad un punto di svolta. A questo punto siamo pronti a proteste eclatanti, vogliamo giustizia il prima possibile”.
L’udienza si aggiornerà il prossimo 6 ottobre.