AVELLINO- Quattro detenuti e tre agenti della Polizia Penitenziaria all’epoca in servizio nel carcere di Bellizzi Irpino rischiano il processo per una vera e propria spedizione punitiva avvenuta il 9 marzo 2022, che sarebbe stata agevolata dagli agenti della Penitenziaria. La Procura di Avellino ha chiesto il rinvio a giudizio per i tre agenti e per i quattro detenuti, che oggi dovranno comparire davanti al Gup del Tribunale di Avellino Antonio Sicuranza per l’udienza preliminare in cui sarà discussa la richiesta di rinvio a giudizio firmata dal sostituto procuratore Antonella Salvatore.
GLI INDAGATI
Gli autori del pestaggio, come documentato dalla immagini, sarebbero stati i detenuti Vitale Luigi, difeso dall’avvocato Umberto Nappi, Miele Girolamo, difeso dall’avvocato Mauro Alvino, Ramaglia Gennaro, difeso dall’avvocato Dario Cuomo del foro di Napoli, Sarni Antonio. I tre agenti della Polizia Penitenziaria in servizio all’epoca dei fatti nel carcere di Bellizzi Irpino sono Moffa Ugo, difeso dall’avvocato Claudio Mauriello, Piscitelli Liberato, difeso dall’avvocato Gennaro Santorelli e Iovine Giuseppe, difeso dagli avvocati Gaetano Aufiero e Stefano Vozzella.
LE ACCUSE
I tre agenti e i quattro detenuti rispondono di lesioni in concorso con le aggravanti dell’abuso di poteri e violazione dei doveri increnti la funzione ed il servizio pubblico svolti e delle più persone riunite e dell’uso delle armi strumenti atti ad offendere. Per i tre agenti anche il reato di falso, relativamente alla “relazione di servizio diretta al Comandate di Reparto” relativa ai fatti accaduti il 9 marzo 2022 nel turno tra le ore 9,00 le ore 16.00, omettendo di relazionare in merito a tutto quanto accaduto, avrebbero attestato falsamente la vicenda.
IL FATTO
Secondo le accuse sarebbero stati proprio i tre agenti del Corpo di Polizia Penitenziaria presso la Casa Circondariale “A. Graziano di Avellino, “in violazione dei doveri inerenti la funzione ed il servizio pubblico svolti” ad aprire la cella di un detenuto pugliese per consentire che si realizzasse il brutale pestaggio. I quattro detenuti, armati di un pezzo di specchio, avevano aggredito violentemente il detenuto C. L, di origini pugliesi. Gli erano stati inferti calci alla testa ed ai fianchi, oltre che colpi al volto ed alla testa. Per la vittima dell’aggressione un trauma al settore nasale. Da quanto ricostruito dalle indagini di Carabinieri e Polizia Penitenziaria gli Agenti avrebbero aperto con le chiavi in loro possesso la camera al secondo piano destro della Casa Circondariale del detenuto oggetto della spedizione punitiva e avrebbero consentito l’ingresso al suo interno ai detenuti Vitale, Miele, Ramaglia e Sami. ancora occupandosi di sorvegliare i luoghi nel corso del pestaggio ed infine, di tacitare le richieste di aiuto della vittima rimasta sanguinante al suolo.
