Spacciatore di Serino si avvale della facoltà di non rispondere davanti al G.I.P. Concessi comunque gli arresti domiciliari. L’attenzione degli Inquirenti è incentrata sui 2 fogli sequestrati, contenenti nominativi e cifre.
Scena muta ieri mattina dinanzi al Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Avellino, Dott. Marcello Rotondi, per M. P., pregiudicato trentacinquenne di Serino, arrestato lo scorso venerdì notte dai Carabinieri della locale Stazione dopo il rinvenimento di un ingente quantitativo di sostanza stupefacente occultata sotto una siepe del suo giardino.
L’uomo infatti, assistito dal suo difensore di fiducia, l’Avv. Rolando Iorio, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Il pregiudicato aveva da mesi messo in piedi una fiorente attività di spaccio all’interno della propria abitazione, ma il continuo via vai di persone aveva insospettito le forze dell’ordine che avevano iniziato a tener d’occhio il trentacinquenne .
In particolare M.P., il quale si trovava sottoposto alla misura dell’affidamento ai servizi sociali per un altro precedente caso di cronaca nera che aveva in passato profondamente turbato la comunità di Serino, era riuscito ad ottenere l’autorizzazione per uscire quotidianamente dalla propria abitazione per recarsi al posto di lavoro. Nel tempo libero aveva quindi intrapreso questa “seconda attività lavorativa”.
Oltre alla sostanza stupefacente, nell’abitazione sono stati rinvenuti bilancini di precisione, strumenti vari per il confezionamento delle dosi e, in particolare, un block – notes, dove sul primo e secondo foglio erano annotati una quindicina di nomi con delle cifre indicate a lato.
E’ proprio quindi su questi nominativi, rinvenuti nella casa del pregiudicato, tra cui secondo indiscrezioni ci sarebbero anche quelli di insospettabili acquirenti, che si sta ora incentrando l’attenzione degli inquirenti. Il pregiudicato comunque, in accoglimento della richiesta del suo difensore, è stato posto agli arresti domiciliari nella sua abitazione.