Solofra, Sin e Bonifica: si va verso un nuovo protocollo d’intesa

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Roma – Un nuovo protocollo d’intesa, più snello e più rapido, con Ministero, Regione ed Enti preposti: è questa la soluzione che verrà adottata dal Comune di Solofra per far fronte alla vicenda dei 166 Sin (Siti di interesse nazionale) da bonificare sul territorio conciario. In giornata il primo cittadino solofrano Michele Vignola, con l’assessore della Regione Campania Giovanni Romano, il capo dell’Utc di Palazzo Orsini, Ennio Tarantino, e il rappresentante dell’Unic, Michele De Maio, hanno fatto tappa a Roma al Ministero dell’Ambiente per un tavolo di confronto sulla questione dei Sin. Al summit hanno preso parte per il Dicastero romano Massimiliano Atelli, Capo Ufficio Legislativo, e Maurizio Pernice, Direttore Generale Tutela del Territorio e delle Risorse Idriche.

“L’incontro è stato molto proficuo – ha spiegato Vignola – Non ci siamo mai posti a priori contro il piano dei Sin, bensì abbiamo chiesto di valutare la questione per quella che realmente è, ovvero, di andare ad un piano di bonifica per i circa 10 siti che sulla base dei dati in possesso del Comune sono effettivamente inquinati. E’ nostra intenzione uscirne al più presto, non gravando solo sulle spalle degli imprenditori conciari. Abbiamo chiesto, cartografie e documenti alla mano, di determinare con certezza i confini della subperimetrazione sul nostro territorio, non solo in base a meri criteri bibliografici”.
Vignola ha inoltre riferito che “… sul fascicolo portato al tavolo con il Ministero, figurano alcune aree e siti che non erano state prese in considerazione dagli studi del Governo. Tra queste anche il sito della cava in località Turci, prossima alla riapertura, e per la quale il Comune si sta battendo affinché questo non avvenga”.

In Italia ci sono 57 Siti di interesse nazionale (Sin), siti strategici per il paese e che per questo devono essere perimetrati dal ministero dell’Ambiente, che ne controlla anche la procedura di bonifica. I 57 Siti di interesse nazionale da bonificare comprendono le aree maggiormente inquinate d’Italia, tra queste anche l’area del bacino idrografico del fiume Sarno che comprende i territori provinciali di Salerno, Avellino e Napoli.

“Con i dirigenti del Ministero ci siamo accordati per seguire una road map, in deroga al protocollo di bonifica nazionale, che vedrà la partecipazione della Regione, dell’Arpac e delle Istituzioni locali e che permetterà in tempi brevi di sottoporre il territorio solofrano a controlli i cui costi non verranno sostenuti solo dagli imprenditori e dal territorio. Solofra e così le altre aree che di qui a breve rientreranno nelle competenze della Regione, ovvieranno in tal senso alle lungaggini burocratiche previste dal protocollo nazionale”, ha concluso Vignola.

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